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24 aprile 2025 4 24 /04 /aprile /2025 13:46
Old (selfie di Maurizio Crispi)

É strano guardare vecchie foto

Oggi mi sono ritrovare a passare in rassegna una collezione di esse, relative agli anni Novanta del secolo scorso
Ho avuto una sensazione di straniamento, osservandole
Come se queste immagini in BN o a colori mi raccontassero momenti di vita di un’altra persona o di molte altre persone, momenti antichi o caduti in disuso e messi in soffitta, all’interno di buste che indicano i quando e i dove
Ma mi chiedo: chi ero io allora? Dove ero io?
Ero io o ero qualcun altro?
Impersonavo una parte? Recitavo a soggetto?
Molti infiniti cambiamenti si sono succeduti
Tutto cambia
Nulla cambia
Ed eccoci qua

Eppure nelle vecchie immagini, come nei ricordi del passato c’è il significato e c’è anche la chiave per comprendere ciò che siamo oggi.
Cosa scrive un letterario psicoanalista, certo Stratham Younger, in un romanzo che ho appena cominciato a leggere:
C’è una cosa che il presente non è mai in grado di offrire: il significato. Le strade della felicità e del significato non coincidono. Per trovare la felicità un uomo deve vivere nel momento, ‘per’ il momento. Se invece anela al significato (il significato dei suoi sogni, dei suoi segreti, della sua stessa esistenza) deve ripercorrere il passato, per quanto oscuro, e vivere per il futuro, per quanto incerto. La natura pone dunque di fronte a noi la felicità e il significato, costringendoci a scegliere l’uno o l’altra.“ (Jed Rubenfeld, L’interpretazione della morte, Rizzoli, 2007, p. 11)

Ed ecco che, dopo questa riflessione, mi sono assopito e ho sognato

Ero intento a compiere un percorso accidentato lungo una scogliera verticale, in un luogo oscuro 
Era come fare un’arrampicata, ma senza essere assicurato in alcun modo, privo di un’imbracatura 
Dovevo procedere, appigliandomi dove potevo e utilizzando le asperità della roccia e le piccole incavature dove poggiare i piedi
Portava un fagottino con alcune mie cose, avvolte alla meno peggio in un asciugamano 

Vi era poi un passaggio a gomito, particolarmente periglioso e qui avevo bisogno di entrambe le mani libere per poter passare da un appoggio all’altro
Lasciavo le mie cose dentro una cassettina metallica che era posta lì forse proprio per favorire i passanti in pericolo
Riuscivo quasi a superare il gomito e, rinfrancato, allungavo la mano per riprendere le mie poche cose
A questo punto, perdevo la presa, vacillavo, cercando un ultimo appiglio a cui sostenermi e mi ci afferravo, ma la roccia si sbriciolava e me ne rimaneva in mano un frammento che guardavo sorpreso, quasi rimirandolo
Quindi, precipitavo verso il basso dove si stendeva una superficie d’acqua immota, ma scura, quasi nera, un mare di nero oblio
Pensavo di dover affrontare un balzo di pochi metri soltanto, ma guardando in giù mi rendevo conto con un’improvvisa - dolorosa - consapevolezza che stavo sprofondando in un abisso senza fondo

Mi chiedevo se sarei sopravvissuto alla caduta 

Poi, dopo, miracolosamente integro, ero in un negozio pieno di ninnoli e altri oggetti scintillanti
C’ero solo io ed ero sorpreso che il proprietario (uomo o donna che fosse) del posto lasciasse incustodite simili meraviglie alla mercé di tutti
C’erano molti Swarovski scintillanti di squisita fattura, raffiguranti degli animali e in particolare ne ricordo uno a foggia di pinguino
Era attraversato da un raggio di sole che lo rendeva iridescente e scomponeva al suo passaggio la luce nello spettro dei colori fondamentali, come fosse un prisma
Altri oggetti in forma di animali del sogno contenuti dentro un’altra vetrina da esposizione si animavano e si muovevano inseguendo le oscillazioni del raggio di sole scomposto nei suoi colori 
Ero affascinato dalle cose portentose che mi accadevano intorno

Dissolvenza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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