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E' davvero un bel romanzo, questa Una storia nera di Antonella Lattanzi (pubblicata da Mondadori nel 2017), appassionante. E' un romanzo che si pone nel filone del "true crime" (e, in effetti, il titolo originariamente scelto dall'autrice era stato "Una storia vera", poi convertito per esigenze editoriali) con un ritmo narrativo spezzato e continui viraggi di punti di vista, racconta di una storia di violenza domestica che porta poi ad una procedura giudiziaria.
Nell'intrico dei punti di vista, si potrà vedere come la verità non coincida esattamente con la verità processuale, poiché alcuni passaggi rimangono in ombra ed inesplicati.
La storia di un'azione delittuosa che dunque rimane ambiguamente collocata tra l'agire d'impulso e la premeditazione.
Ho letto questo romanzo con molto piacere ed interesse.
Il romanzo è stato trasformato in film (con lo stesso titolo), uscito nel 2024 con la regia di Leonardo D'Agostini.
(Risvolto di copertina) Roma, 7 agosto 2012. Il giorno dopo la festa di compleanno della figlia minore, Vito Semeraro scompare nel nulla. Vito si è separato da qualche tempo dalla moglie Carla. Ma la piccola Mara il giorno del suo terzo compleanno si sveglia chiedendo del papà. Carla, per farla felice, lo invita a cena. In realtà, anche lei in fondo ha voglia di rivedere Vito. Sono stati insieme per tutta la vita, da quando lei era una bambina, sono stati l'uno per l'altra il grande amore, l'unico, lo saranno per sempre. Vito però era anche un marito geloso, violento, capace di picchiarla per un sorriso al tabaccaio, per un vestito troppo corto. "Può mai davvero finire un amore così? anche così tremendo, anche così triste." A due anni dal divorzio, la famiglia per una sera è di nuovo unita: Vito, Carla, Mara e i due figli più grandi, Nicola e Rosa. I regali, la torta, lo spumante: la festa va sorprendentemente liscia. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le tracce. Carla e i ragazzi lo cercano disperatamente; e non sono gli unici, perché Vito da anni ha un'altra donna e un'altra quasi figlia, una famiglia clandestina che da sempre relega in secondo piano. Ma ha anche dei colleghi che lo stimano e, soprattutto, una sorella e un padre potenti, giù a Massafra, in Puglia, i cui amici si mobilitano per scoprire la verità a modo loro. Sarà però la polizia a trovarla, una verità. E alla giustizia verrà affidato il compito di accertarla. Ma in questi casi può davvero esistere una sola, chiara, univoca verità? Antonella Lattanzi, voce unica nel panorama letterario contemporaneo, costruisce un meccanismo narrativo miracoloso – un giallo, un noir, una storia d'amore – popolato di creature splendidamente ambigue. Attraverso una macchina linguistica prodigiosa e un ritmo incalzante e cinematografico, percorre in funambolico equilibrio il crinale che separa bene e male, colpa e giustizia, amore e violenza. E rivela, uno dopo l'altro, i segreti che ruotano attorno ai suoi personaggi, fino a far luce su quello che è successo davvero la notte in cui Vito è scomparso.
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Hanno detto: «Personaggi indimenticabili, stile originale, trama incredibilmente avvincente: mi sono innamorata di questo romanzo» - Rowohlt (editore tedesco del romanzo)
L'autrice. Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979. Vive a Roma. Devozione (Einaudi Stile libero, 2010) è il suo primo romanzo, seguito da Prima che tu mi tradisca (entrambi per Einaudi). Ha collaborato al programma Tv Le invasioni barbariche, mentre per il cinema ha scritto le sceneggiature di Fiore (di Claudio Giovannesi). Per Mondadori è autrice di Una storia nera (2017). Tra gli altri titoli, Questo giorno che incombe (Harper Collins, 2021), Cose che non si raccontano (Einaudi, 2023), incluso nella dozzina finalista del Premio Strega 2024.
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