É stata una grande emozione ritrovarmi a remare dopo tanti anni, lo scorso 11 luglio 2025, e, soprattutto, averlo fatto assieme a mio figlio Gabriel. Devo dire che nel giro di pochi istanti ho rivissuto delle sensazioni intense ed inimmaginabili (l'immagine è stata elaborata da ChatGPC e illustra il brano che segue)
Ero su di un pontone
al centro di un’area portuale
Da qui venivano calate
imbarcazioni di canottaggio d’ogni tipo
Altre venivano ritirate su
per mezzo di un argano
Io non scendevo mai in mare
Semplicemente, supervisionavo
Dirigevo il traffico
Evitavo che si verificassero incroci
e sovrapposizioni
Ero insomma, nella cabina di regia
Avrei voluto scendere a vogare anch’io,
ma non lo facevo mai
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Ho sognato molto
Questo frammento è l’ultima parte di questo mio vivido sognare
Andavo in bici (la mia bici, non v’erano dubbi)
Black, il mio grosso cane nero del Klondike,
trottava fiero al mio fianco,
legato al guinzaglio che tenevo a bandoliera per sicurezza
(nella realtà non ho mai portato Black così
per timore che mi faccia cadere:
non l’ho mai addestrato a questo, insomma)
Ma qui, nel sogno, era tutto perfetto
Facevamo un lungo percorso di strade e stradine
Poi arrivavamo in un punto in cui c’era un’adunanza di gente ciarliera e festosa
Capivo che era in corso una gara podistica
Vedevo infatti i corridori con il pettorale indosso sfilare
E poi tanta gente intorno ad incitarli
Notavo tra gli spettatori il mio amico corridore di vecchia data e compagno di trasferte podistiche, Armandó, che era in piedi tra gli spettatori
Ero indeciso se fermarmi a salutarlo, ma poi proseguivo nella mia traiettoria, senza appalesarmi
Pedalavo e avevo una precisa consapevolezza dell’azione muscolare
Erano momenti di grande intensità
Tutto qui
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