Un mio scritto del 29 aprile 2024 che, forse, ho dimenticato di postare qui sul blog.
Uno strano sogno, insolito, in cui sognavo di essere disincarnato
Comunque, eccolo.
Ed ora sono qui a ricordarlo
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Mi sono svegliato di colpo e mi sono ritrovato a librarmi vicino al soffitto della mia stanza da letto
Avvertivo una sensazione di leggerezza in totale assenza di peso e di gravità
Mi guardavo in giro incuriosito, in basso ovviamente, e vedevo l’altro me profondamente addormentato disteso sul letto, la testa sollevata dai guanciali e la luce del comodino accanto accesa
Il mio doppio ronfava con la bocca semiaperta
Ogni tanto sentivo una piccola sinfonia di fischi e sibili ma il suo sonno (o dovrei dire il mio?) continuava imperturbato
Me ne stavo lì a ciondolare sospeso vicino al soffitto e non sapevo bene cosa fare
Andarmene?
E poi dove?
Oppure stare lì per tutto il tempo sino al risveglio del mio doppio?
E poi quando lui si fosse risvegliato cosa sarebbe accaduto?, mi chiedevo
Era un’esperienza molto strana e curiosa, indubbiamente
Non mi era mai capitato prima
In questi casi, non si sa mai bene cosa fare quando ci si ritrova in compagnia di un altro se stesso e quindi me ne stavo lì, preso da questi irrisolvibili dilemmi
Non c’era nessuno a portata di voce che potesse darmi delle risposte
Il mio doppio brontolava nel sonno, diceva delle parole biascicate delle quali non comprendevo il senso
Forse sognava e chissà cosa mai sognava!
Mi straniva il fatto che il suo dormire fosse caratterizzato da una così grande - e greve - immobilità
Se ne stava lì in una staticità quasi mortifera, evocando in me le immagini di quella statuaria dei defunti scolpiti sul coperchio degli antichi sarcofaghi
A parte quei lievi movimenti delle labbra che abbozzavano parole e suoni incomprensibili non un muscolo si muoveva né osservavo sotto le coltri la benché minima vibrazione
Quello che osservavo era un sonno profondo, tanto profondo da essere simile alla morte, per quel che io potevo comprendere
Ed io invece ero ombra, spirito evanescente, corpo psichico senza materia
Ero in attesa di evoluzione
Ritornare ad essere uno
Ritornare ad essere in carne ed ossa, non più spirito disincarnato
Ritornare ad essere me stesso
O forse anche rimanere puro spirito fluttuante in cerca di dimora
Ma non ho mai mai saputo quale evoluzione mi aspettasse, perché quel sogno è andato in dissolvenza, come in uno di quei film corti della durata di una manciata di minuti
E ora sono uno
E ora sono qui a raccontarlo
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