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29 aprile 2025 2 29 /04 /aprile /2025 05:59

Un mio scritto del 29 aprile 2024 che, forse, ho dimenticato di postare qui sul blog.
Uno strano sogno, insolito, in cui sognavo di essere disincarnato
Comunque, eccolo.
Ed ora sono qui a ricordarlo

Maurizio Crispi

Altavilla, veduta della casa di notte (foto di Maurizio Crispi)

Mi sono svegliato di colpo e mi sono ritrovato a librarmi vicino al soffitto della mia stanza da letto
Avvertivo una sensazione di leggerezza in totale assenza di peso e di gravità 
Mi guardavo in giro incuriosito, in basso ovviamente, e vedevo l’altro me profondamente addormentato disteso sul letto, la testa sollevata dai guanciali e la luce del comodino accanto accesa 
Il mio doppio ronfava con la bocca semiaperta 
Ogni tanto sentivo una piccola sinfonia di fischi e sibili ma il suo sonno (o dovrei dire il mio?) continuava imperturbato 
Me ne stavo lì a ciondolare sospeso vicino al soffitto e non sapevo bene cosa fare 
Andarmene?
E poi dove? 
Oppure stare lì per tutto il tempo sino al risveglio del mio doppio? 
E poi quando lui si fosse risvegliato cosa sarebbe accaduto?, mi chiedevo 
Era un’esperienza molto strana e curiosa, indubbiamente 
Non mi era mai capitato prima 
In questi casi, non si sa mai bene cosa fare quando ci si ritrova in compagnia di un altro se stesso e quindi me ne stavo lì, preso da questi irrisolvibili dilemmi 
Non c’era nessuno a portata di voce che potesse darmi delle risposte 
Il mio doppio brontolava nel sonno, diceva delle parole biascicate delle quali non comprendevo il senso 
Forse sognava e chissà cosa mai sognava!
Mi straniva il fatto che il suo dormire fosse caratterizzato da una così grande - e greve - immobilità
Se ne stava lì in una staticità quasi mortifera, evocando in me le immagini di quella statuaria dei defunti scolpiti sul coperchio degli antichi sarcofaghi
A parte quei lievi movimenti delle labbra che abbozzavano parole e suoni incomprensibili non un muscolo si muoveva né osservavo sotto le coltri la benché minima vibrazione 
Quello che osservavo era un sonno profondo, tanto profondo da essere simile alla morte, per quel che io potevo comprendere
Ed io invece ero ombra, spirito evanescente, corpo psichico senza materia
Ero in attesa di evoluzione 
Ritornare ad essere uno 
Ritornare ad essere in carne ed ossa, non più spirito disincarnato
Ritornare ad essere me stesso 
O forse anche rimanere puro spirito fluttuante in cerca di dimora 

Ma non ho mai mai saputo quale evoluzione mi aspettasse, perché quel sogno è andato in dissolvenza, come in uno di quei film corti della durata di una manciata di minuti 

E ora sono uno
E ora sono qui a raccontarlo

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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