Mi sono buttato a letto
intenzionato a leggere,
ma il ghiro in me
in un solo attimo
ha preso il sopravvento
drammaticamente
Il libro mi è cascato sulla faccia
e ho preso a ronfare
Buona notte, lettura!
E sogni d'oro!
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E poi ho sognato
Ricordo particolarmente questo sogno prima del risveglio al mattino
Ero al mare, da qualche parte, un luogo non luogo, senza un nome, che distillava in sé l’essenza dei luoghi di mare
Ero con persone che non ricordo, ma c’erano molte vicissitudini che ci conducevano lì, proprio in quel posto e non in un altro
Quindi, c’era una storia precedente che non ricordo, ma non importa
Eravamo dunque lì al mare, su di una spiaggia modicamente affollata
Mi stendevo sulla sabbia su di una tovaglia da mare ben tesa e mi godevo il momento
C’era anche Gabriel con me, ma era più piccolo di com’è adesso, intendo dire quanto ad età
Lui andava, correva, si muoveva voleva tuffarsi e andare in acqua ed io mi avvicinavo a lui
Lo voglio tenere d’occhio
Non si sa mai con i bambini molto piccoli
Potrebbe sempre succedere di tutto
Bisogna vigilare
Ed ecco che arrivavano delle grandi onde impetuose, grandissime, che si gonfiavano a dismisura per poi infrangersi a riva: erano stupefacenti e portentose come le onde di Nazaré
Lasciavamo che quei marosi impetuosi ci sommergessero e che la risacca ci trascinasse, facendoci rotolare a destra e a sinistra
Nell’intervallo tra un’onda dell’altra c'erano alte grida gioiose e di eccitazione, nostre e di altri
Ma ogni tanto arrivava un’onda più poderosa che ci ghermiva e sembrava volerci trascinare via nel suo abbraccio immane e tentacolare
Ricordo con esattezza le sensazioni fisiche che mi davano questi giochi d’acqua, ma anche la freschezza dell’onda e la sua trasparenza, e la spuma bianca che la sormontava come un fine merletto
Ricordo anche il momento in cui mi alzavo dalla tovaglia su cui ero disteso e cominciavo a correre verso l’onda: sentivo che i muscoli delle mie gambe erano poco allenati e avvertivo quella sensazione che ti prende quando sai che sta per arrivare un crampo al tricipite della sura. Pensavo che, quanto prima, avrei dovuto riprendere ad allenare un po’ le gambe, magari con un po’ di corsetta senza impegno (giusto per), prima di arrugginirmi del tutto
Poi - ed ero sempre con Gabriel - quando veniva il momento di andare via, ci ritrovavamo nella stanza d'una casa grande della quale, evidentemente, eravamo ospiti
Prendevo Gabriel in braccio e cominciavo a saltellare su e giù, su e giù
Dicevo a Gabriel: ora ti faccio vedere come si vola! e quindi facevo in modo che il tempo di volo si allungasse sempre di più in una sensazione di elevazione e ascensione quasi inarrestabile, come se fossimo senza gravità o sulla luna, dove una leggera spinta ti consente di fare un balzo di parecchi metri in lunghezza e di parecchi metri in alto. Tutti campioni di salto in alto e di salto in lungo, sulla luna, saremmo
Sia come sia con Gabriel ci divertivamo a fare questi salti con questa ascensione che sembrava protrarsi quasi all’infinito, tanto che a volte eravamo seriamente a rischio di battere la testa sul soffitto
Gabriel gridava di gioia e io, nello stesso tempo, ero inebriato ed estasiato di quello che accadeva
Non era soltanto il fatto di compiere questi lunghi salti senza tempo, di essere capace di levitazione a dispetto della forza di gravità, ma era piuttosto la sensazione estatica di vivere dei momenti di tempo sospeso e di peso del pari sospeso
Sembrava che avessimo indossato degli abiti intessuti o spruzzati di polvere di stelle, come nella storia di Peter Pan
Poi, dovevamo andare via e il gioco finiva
Stacco
In un altro frammento del sogno, ero in un posto in montagna e, qui, la strada era in parte rivestita di ghiaccio
C’era un grosso mezzo, tipo autobus (ma senza passeggeri a bordo) che aveva sbandato ed era rimasto bloccato in uno slargo, senza potersi più muovere
Cercavo di dargli delle dritte per ripartire ma niente, quello alla guida era un crozzone, incapace di eseguire le più elementari manovre (non è che io sia una cima, ma quello era proprio una frana)
Arrivava poi un mezzo del soccorso alpino
E con l’aiuto di quei tecnici del soccorso, il tipo ce la faceva
Metteva in moto per andarsene, ma senza ringraziarmi
Se ne andava via dritto come una freccia e non mi prendeva proprio in considerazione
Così va il mondo
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PERCHE' LE ONDE DI NAZARE' SONO COSI'GRANDI? - Blide
Perché le onde di Nazaré sono così grandi? Alla scoperta delle onde più grandi del pianeta e dei big wave riders pronti a sfidarle
https://www.blide.zone/perche-le-onde-di-nazare-sono-cosigrandi/
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