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Dire
Non dire
Cosa dire?
Cosa non dire?
E poi perché dire?
Tacere
Non tacere
Occhi aperti
Occhi chiusi
Coppie di opposti che collidono
e se la ridono
e vanno poi in brodo di giuggiole
e s’imbrogliano tra loro
Cosa volevo dire?
Me ne son dimenticato!
Sarà per un’altra volta…
Però c’era qualcosa che volevo dire
Un pensiero indistinto
mi si agita nella mente
Mi tormenta
S’è incistato e vorrei liberarlo
Ma non ci riesco
Staremo a vedere in seguito
Intanto, mi è spettato
un piccolo aperitivo serale
questa volta non condiviso,
accompagnato da un po’ di lettura
da un libro qualsiasi
che ho iniziato ad aprile,
dolce dormire,
quindi quattro mesi fa abbondanti
É il libro dell’aperitivo non condiviso
che porto avanti le poche volte
in cui mi dedico a questa consuetudine
Ma ne ho superato ormai la metà
e ora andró rapidamente verso la fine,
almeno così mi auguro
Intanto, il cielo s’è fatto scuro
ed è calata la notte
I giorni si son fatti più brevi
Forse la morsa del caldo s’è allentata
(ma è meglio non dire nulla
per scaramanzia)
C’è qualcosa che volevo dire
Ma cosa?
Questo pensiero mi frulla per la testa
Gira e rigira
E più non so dire
Buonanotte!
(Si diceva in casa quando ero piccolo: buonanotte a tutti bagnati e asciutti!)
Una notte tormentata
Lettura inframmezzate da periodi di sonno profondo
Lotta senza tregua con i cuscini, forse nel corso di battaglie oniriche
E non c’è nessuna immagine di sogno residua
Lontane eco di pensieri e conversazioni
Tracce e passaggi
Poi ancora letture
E si sono fatte le cinque del mattino
Pronto per un nuovo giorno
Sono qua
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