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29 giugno 2024 6 29 /06 /giugno /2024 13:50
Lord Kitchener

Un sogno, 
lungo e laborioso 
ma ricordo poco 

 

Facevo un viaggio, 
un lungo viaggio, 
In un paese remoto, 
in lontane contrade orientali 
su percorsi poco battuti 
e poco frequentati da chicchessia
La cosa più curiosa in assoluto 
era il fatto che, per procedere,
dovessimo costruirci la strada
letteralmente sotto i piedi,
perché non v’era alcuna strada
e, quindi, andavamo a rilento 
La strada doveva essere fatta 
metro per metro 
su un terreno impervio e roccioso
che non faceva sconti,
attraverso contrade impervie e accidentate 
Era una strada concepita 
per poter essere percorsa 
anche da automezzi
Mi ricordava l’impresa titanica 
di Lord Horatio Herbert Kitchener,
ai tempi della guerra contro il Mahdi in Sudan, 
quando per condurre 
truppe e rifornimenti dal Nilo 
al punto in cui si erano radunate 
le forze ribelli a Khartoum e a Omduram
venne fatta costruire nientemeno 
che una ferrovia, metro per metro, 
al prezzo di sudore, sangue e vite umane

 

Del sogno ricordo alcuni dettagli, 
come la messa in posa di alcune pietre
per definire il bordo della strada 
(ed era qualcosa 
di cui mi occupavo personalmente: 
come in un videogioco in soggettiva
vedevo le mie mani al lavoro, 
trasportare e poi posare quelle pietre)
E ricordo anche 
un’automobile vecchio stile 
(di quelle dei primordi 
che ancora somigliavano 
a carrozze senza cavalli) 
che veniva avanti 
tutta traballante e scoppiettante 
carica all’inverosimile 
di passeggeri e masserizie 
e noi - costruttori della strada -
tutti fermi a guardare con meraviglia 
quella faticosa avanzata 
e poi vederli imboccare, 
malgrado il nostro affannarci e sbracciarci, 
una deviazione che non portava nulla, 
ma il guidatore persisteva 
come un crasto 
nella direzione sbagliata,
ostinata e contraria

 

Mi sembrava di essere in un film
di esotiche atmosfere
o in un romanzo 
oppure immerso 
in una delle affascinanti narrazioni
tra storia e geografia 
di Stefano Malatesta
E mi sono ricordato, ovviamente,
del romanzo “Le quattro piume” 
di un certo Alfred E. W. Mason 
che lessi anni fa,
avendo poi occasione di vedere 
un film recente omonimo
su di esso ispirato
e si tratta di “Daniel Martin
il cui omonimo protagonista 
persegue il sogno di diventare 
uno sceneggiatore hollywoodiano
e in particolare quello di poter elaborare uno script
per un film che racconti vita e imprese di Kitchener

 

E qui non ricordo altro 

 

(da Wikipedia) Horatio Herbert Kitchener, comandante in capo delle armate anglo-egiziane, venne incaricato di riprendere Khartum. Il 18 marzo 1896 Kitchener entrò in Sudan con 11.000 uomini armati delle armi più moderne e sostenuto da una flottiglia di barconi dotati di mitragliatrici e cannoni. Il 7 giugno Kitchener raggiunse Ferkeh, una guarnigione lungo il fiume Nilo in mano alle forze mahdiste. 
La battaglia di Ferkeh venne vinta facilmente dal generale britannico, che procedette lungo il fiume in maniera metodica. 
La ferrovia dal Cairo venne estesa a Wadi Halfa, permettendo l'arrivo di nuove truppe e approvvigionamenti. 
Agli inizi del 1898 Kitchener disponeva di oltre 25.000 uomini. 
Alla battaglia di Atbara (aprile 1898) le forze mahdiste (60.000 uomini, ma mal armati) vennero battute, permettendo quindi la marcia di Kitchener verso Omdurman, la città che sorge di fronte a Khartum e che era stata trasformata nella capitale dello Stato mahdista. 
La battaglia di Omdurman ebbe luogo nel settembre 1898, e fu vinta dai britannici grazie all'uso delle mitragliatrici Maxim. Dopo il superamento della crisi di Fascioda, la vittoria britannica costrinse il khalīfa ʿAbd Allāh al-Taʿāysh a fuggire verso il sud, dove morì durante la battaglia di Umm Diwaykarat, il 24 novembre 1899.
I britannici divennero i nuovi governatori del Sudan, sebbene una parvenza di codominio con gli egiziani sia rimasta in vigore fino all'indipendenza del paese nel 1956; infatti Sudan Anglo-Egiziano fu il nome ufficiale del paese per tutto il periodo. 

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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