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23 maggio 2024 4 23 /05 /maggio /2024 10:44
La mia Iris fritta (foto di Maurizio Crispi)

Qualcuno, in un mini-sogno istantaneo occorso all’interno del breve spazio di un micro-sonno, mi offriva un’iris fritta, ancora calda calda, e me l’avvicinava alla bocca già spezzata in due, in modo che io potessi vederne l’interno goloso con il ripieno di ricotta e pezzetti di cioccolata fondente, ma anche sentirne la fragranza
Ero veramente desideroso di assaggiare questa delizia 
Ma la mano che mi aveva offerto l’iris si è ritirata prima che io potessi addentare quella prelibatezza
E rimanevo con quel desiderio inesaudito e con l’acquolina in bocca
Insomma, una variante del supplizio di Tantalo!
Tengo a precisare che, nella vita reale, l’iris la mangio molto di rado, ma non perché non mi piaccia! 
Al contrario!
Direi piuttosto che faceva parte dei miei peccati gastronomici di gioventù, quando più facilmente mi lasciavo andare a merende e a merendine robuste, senza tema di prendere peso

 

Per chi non lo sapesse l'iris è un dolce tipico della gastronomia siciliana, la cui origine è palermitana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).
Ed ha anche una storia particolare
L'origine del nome è molto particolare. Antonio Lo Verso (? - 08 agosto 1960), pasticciere palermitano, preparò questo dolce nel suo laboratorio, nel 1901, in occasione dell'opera Iris di Pietro Mascagni
La sua creazione divenne talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome del suo caffè proprio in Iris. 
La pasticceria Iris, da quel momento, divenne un punto di riferimento per tutta l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè e appunto iris.
Il pasticciere Lo Verso creò questo dolce nel suo laboratorio di via Livorno 3-5-7, situato nel retro dello storico Caffè Iris di via Roma 148 a Palermo.


Caratteristiche. L'iris è una preparazione fatta di pasta lievitata dolce fritta. Nonostante sia dolce, viene annoverato tra i classici cibi di strada della cucina palermitana, venendo gustato caldo e a tutte le ore da cittadini e turisti.
L'iris è un lievitato dolce di forma sferica (similmente al krapfen o al bombolone) che racchiude un ripieno: quello tradizionale prevede crema di ricotta dolce e cioccolato fuso (talvolta sostituito con pezzetti di cioccolato). Nel catanese è diffusa la variante al pistacchio, cioccolato e crema bianca ovviamente anche quella alla ricotta.
Una certa diffusione ha anche una variante dell'iris al forno.

Il sogno dell'Iris

Avendo fatto il sogno dell’Iris, non ho resistito alla tentazione e, quindi, stamane sono passato dal panificio vicino casa e ho comprato una magnifica iris fritta ancora calda calda e calda e, appena tornata a casa, me la sono pappata tutta quanta, in parte condividendola ovvio, accompagnandola con il caffè, e non in unica sessione: una parte è rimasta come dessert per dopo pranzo
Devo anche aggiungere che, benché nel ripieno mancasse la cioccolata fondente, é risultata essere davvero squisita!

Maurizio Crispi (23 maggio 2024)

La storica locandina della Pasticceria Iris

La storica locandina della Pasticceria Iris

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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