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Ero in viaggio
Io e un gruppo di altri
approdavamo in un’isola vulcanica,
di lava e sabbia
Alloggiavamo in un’unica stanza
al bordo del deserto
Nella comitiva c’era anche una mamma
con una bimba piccola,
forse la figlia,
la quale era interessata per lo più
a giocare con una Barbie
che vestiva e spogliava in continuazione
C’erano dei libri
per il conforto dei viaggiatori
Due di essi erano eguali,
anzi no, proprio identici!
Mi chiedevo come mai
proprio di quel libro ci fossero due copie
Pensavo che uno lo si sarebbe potuto dare via
al migliore offerente
o vendere ad un rigattiere
Poi, guardando bene,
scoprivo una sottile differenza
Uno dei due possedeva una tasca segreta
nella quale era contenuta
una esile pergamena
ripiegata in quattro,
consumata dal tempo
La dispiegavo,
pieno di trepidazione,
sperando che non si frantumasse
al tocco delle mie dita ruvide
Era vergata di una scrittura sbiadita
piena di svolazzi
A fatica la decifravo
Si trattava d'una lettera indirizzata
al Priore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta
L’autore della missiva
descriveva la difficile vita
della guarnigione dell’isola,
abbandonata a se stessa
sottoposta all’Inter di lunghe e faticose marce in assenza di strade decenti
L'ignoto scrivano
indirizzava al Priore dell’Ordine,
suo interlocutore lontano,
una vibrata preghiera
di far costruire al più presto
strade decenti ed investire meno soldi
nel potenziamento delle strutture
e delle fortificazioni portuali
Pieno di entusiasmo raccontavo della mia scoperta
ai miei compari di viaggio
Declamavo quelle parole
scritte in un Inglese arcaico e aulico
Ma non ottenevo grande interessamento
con la mia professorale perfomance
(oppure forse ero un po' Indiana Jones?)
La loro attenzione era scialba e morta
Pesci lessi e vugghiuti erano
Decisamente, non riuscivo a fare colpo
Rinunciavo, riflettendo sul fatto
che fosse meglio non dare alcuna confidenza
a questi grezzi compari
Il pavimento della stanza
era ora ricoperto di piccole dune sabbiose
e i mei piedi scalzi ci affondavano dentro
Mezzi sepolti nella rena giallognola
si vedevano sporgere
i diversi accessori della Barbie
Li raccattavo uno per uno,
come fossero importanti reliquie
Erano segni del tempo,
tracce,
o anche reperti archeologici
E mi incamminavo
verso altri destini
con ciò che avevo recuperato
in tasca, assieme alla preziosa lettera
Un giorno tutto questo potrà essermi utile,
pensavo
(Dissolvenza)
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