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Ho sognato che andavo a mangiare in una rustica trattoria
Ero con un amico che rimaneva senza un volto identificabile
Forse, facevano parte della compagnia anche mio figlio piccolo e un suo compagno di scuola
Entravamo nel locale dove, a vista, c’erano delle pietanze già pronte
Mi ha ricordato, questo posto, certe locande della Grecia dove nel corso dei miei viaggi in quelle lande mi è capitato di consumare dei pasti frugali
Il mio amico, non contento di osservare da lontano, si addentrava nello spazio destinato al lavorante
Esaminava il cibo a distanza ravvicinata
Scoperchiava gli intingoli fumanti
Annusava
Alla fine decideva: Prenderò quella salsiccia arrosto e un contorno di melanzane alla parmigiana
Il locandiere annuiva contento
Sembrava soddisfatto della scelta
Io mi aggregavo e dicevo: Per me va bene lo stesso! Però prenderò anche quello!
E indicavo una grande teglia di sfoglio polizzano
Fuori, ai tavoli, c’era il problema della scelta del tavolo cui sedersi
Alcuni erano in ombra sotto una sorta di pergolato con le prime foglie tenere già spuntate e lì faceva troppo freddo per via del venticello leggero
Altri tavoli erano in pieno sole ed era troppo caldo
Del mio amico che aveva già preso il suo cibo per portarlo fuori non c’era più traccia
Ad un tavolo - l’unico ad essere solo parzialmente ombreggiato - era già seduto il compagno di mio figlio, Mio figlio, però, era scomparso, come svanito nel nulla
Rientravo per prendere le mie pietanze
Il locandiere aveva sistemato salsiccia e melanzane in un unico piatto, mentre lo sfoglio polizzano lo aveva messo in un cartoccio di carta ruvida, del tipo che usa il fruttatolo per fare i coppi o che era di comune utilizzo per l’asporto nelle friggitorie, prima dell’avvento delle vaschette di alluminio
Prendevo tutto quanto e mettevo le diverse cose impilate su di una mano sola in precario equilibrio
Uscivo nel sole, senza avere ancor risolto il problema della scelta del tavolo
Del mio amico e di mio figlio nessuna traccia. Ma ora anche l'amico di mio figlio si era dileguato
Pregustavo il momento in cui mi sarei seduto e avrei assaporato il cibo
Sentivo di aver fame
(Dissolvenza)
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