Sono in una situazione complessa e difficile.
Devo fare delle cose, incontrare persone, parlare, fuggire, allontanarmi, ritornare, correre, il tutto con delle connotazione di un'ossessiva circolarità..
E sempre ho la sensazione di essermi dimenticato di qualcosa di essenziale, di non avere focalizzato, di non aver centrato il problema.
Poi, mi rendo conto di qualcosa.
Sono a scuola: una speciale scuola e sto facendo un corso.
Ma tutto è interamente deduttivo.
Che scuola? Lo devo scoprire da me.
Che corso? Anche questo è un argomento che non viene comunicato in anticipo: sarò io a dover scoprire di cosa si trattI.
Cosa devo studiare? Cosa devo fare? Come costruire il saggio scritto finale?
Tutto da scoprire e da documentare, anche raccogliendo del materiale fotografico, facendo misurazioni, raccogliendo note diaristiche in stile impressionistico...
Ci sono insegnanti e guide didattiche a cui chiedere qualche informazione oppure ottenere delucidazioni?
Sì, ma non puoi conoscere in anticipo la la loro identità.
Lo puoi scoprire soltando relazionandosi agli altri che, all'inizio, ti sembrano tutti eguali a te, tutti brancolanti.
Hai degli indizi a disposizione e non è detto che quegli indizi ti possano servire subito: ma possibilmente ti aiuteranno a identificare delle tracce a posteriori, cumulandosi con altri.
Quindi, qualsiasi evidenza tu possa raccogliere è preziosa, anche se, sul momento, non sai cosa fartene.
Poi, alla fine, scopro che sono in una Scuola di Architettura e che la nostra guida è un'importante e illustre architetto giapponese, molto celebrato in tutto il mondo per le sue Opere. che ci conduce nel nostro percorso di formazione come se fossimo monaci zen, osservandoci con sguardo imperscrutabile e volto sempre impassibile.
Alla fine scopro di aver - non so come - focalizzato un compito che mi era stato assegnato e di aver raccolto senza essermene nemmeno accorto una ricca documentazione fotografica ad hoc.
Forse ce l'ho fatta.