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25 maggio 2011 3 25 /05 /maggio /2011 09:55

ragazzo_con_bicicletta.jpgIl ragazzo con la bicicletta (Le gamin au vélo, dei due cineasti belghi, ma molto amati in Francia, Luc e Jean-Pierre Dardenne, considerati registi "sociali" per eccellenza), è un bel film che parla dell'infanzia (alle soglie dell'adolescenza) incompresa e susicta - ma nel modo giusto emozioni intense.

Cyril (Thomas Doret) è un ragazzino dodicenne, più o meno, la cui nonna è morta (la madre non c'è stata da tempo) e il cui padre decide di rifarsi una vita, abbandonandolo in collegio e non dando più notizie di sé.

Ciryl si ribella all'idea, vorrebbe avere notizie del padre e soprattutto vuole rientrare in possesso della bici che lo stesso padre gli aveva regalato e che, per lui, continua a rappresentare il legame con la vita precedente, con la "normalità" bruscamente interrotta.

Nel corso di una sua fuga disperata e coraggiosa conosce Samantha (Cécile de France) che - in qualche modo mossa dalla sua disperazione - prende a cuore il suo caso, riesce a recuperare la bici che il padre di Cyril, andandosene, aveva cinicamente venduto, accettando di prendere con sè Cyril nei fine settimana.

La situazione non è scontata, nè si crea un'atmosfera da idillio: e qui sta la maestria dei registi.

La relazione d'affetto tra Samantha e Cyril dovrà costruirsi faticosamente passo dopo passo, dato che non vi è nulla di scontato e che non può rispondere a nessun modello precostituito, passando attraverso la ricerca del padre, le fughe e le ribellioni di Cyril, il suo cedere alle seduzioni di un giovane (Fabrizio Rongione) di poco più grande di lui, nel quale egli vede l'ombra di un padre responsabile e premuroso (ma è tutto un inganno, tipico di chi vuole esercitare il plagio su menti più giovani e ferite negli affetti) sino ad un breve incursione nel territorio degli adolescenti ribelli (che tali sono il più delle volte non per cattiveria, ma per disperazione e che, quando sono in tale stato, sono vulnerabili e facilmente manipolabili), sino al recupero d'una vita "nuova" al fianco di Samantha, anche lei capace di fare scelte coraggiose e di assumersi la responsabilità della cura di Cyril, al costo di rinunciare ad alcune sue priorità esistenziali.

I registi nel loro finale, non melenso, vogliono dirci che tutto ha un costo e che, prima di procedere in un'evoluzione di vita rasserenata, i conti in sospeso devono essere pareggiati, segnalandoci - nello stesso tempo - che la conquista di una "normale", quieta, felicità dipende da scelte responsabili, guidate da una progettualità, che bisogna lottare per arrivare a qualche meta positiva, vincendo le offese all'amor proprio, i risentimenti, le delusioni.

Un film che - come le pellicole dei cineasti francesi, in genere - affronta con delicatezza uno spaccato di vita quotidiana, senza toni aulici, ma con profonda verità psicologica, toccando il tema della ribellione adolescenziale e delle radici più profonde delle tendenze antisociali.

 

SCHEDA FILM

Un film di Jean-Pierre e Luc Dardenne.

Interpreti principali: Jérémie Renier, Cécile De France, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet, Thomas Doret, Egon Di Mateo

Titolo originale Le Gamin Au Vélo. Drammatico, Ratings: Kids, durata 87 min. - Belgio, Francia, Italia 2011. - Lucky Red uscita mercoledì 18 maggio 2011

 

TRAILER

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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