Il ragazzo con la bicicletta (Le gamin au vélo, dei due cineasti belghi, ma molto amati in Francia, Luc e Jean-Pierre Dardenne, considerati registi "sociali" per eccellenza), è un bel film che parla dell'infanzia (alle soglie dell'adolescenza) incompresa e susicta - ma nel modo giusto emozioni intense.
Cyril (Thomas Doret) è un ragazzino dodicenne, più o meno, la cui nonna è morta (la madre non c'è stata da tempo) e il cui padre decide di rifarsi una vita, abbandonandolo in collegio e non dando più notizie di sé.
Ciryl si ribella all'idea, vorrebbe avere notizie del padre e soprattutto vuole rientrare in possesso della bici che lo stesso padre gli aveva regalato e che, per lui, continua a rappresentare il legame con la vita precedente, con la "normalità" bruscamente interrotta.
Nel corso di una sua fuga disperata e coraggiosa conosce Samantha (Cécile de France) che - in qualche modo mossa dalla sua disperazione - prende a cuore il suo caso, riesce a recuperare la bici che il padre di Cyril, andandosene, aveva cinicamente venduto, accettando di prendere con sè Cyril nei fine settimana.
La situazione non è scontata, nè si crea un'atmosfera da idillio: e qui sta la maestria dei registi.
La relazione d'affetto tra Samantha e Cyril dovrà costruirsi faticosamente passo dopo passo, dato che non vi è nulla di scontato e che non può rispondere a nessun modello precostituito, passando attraverso la ricerca del padre, le fughe e le ribellioni di Cyril, il suo cedere alle seduzioni di un giovane (Fabrizio Rongione) di poco più grande di lui, nel quale egli vede l'ombra di un padre responsabile e premuroso (ma è tutto un inganno, tipico di chi vuole esercitare il plagio su menti più giovani e ferite negli affetti) sino ad un breve incursione nel territorio degli adolescenti ribelli (che tali sono il più delle volte non per cattiveria, ma per disperazione e che, quando sono in tale stato, sono vulnerabili e facilmente manipolabili), sino al recupero d'una vita "nuova" al fianco di Samantha, anche lei capace di fare scelte coraggiose e di assumersi la responsabilità della cura di Cyril, al costo di rinunciare ad alcune sue priorità esistenziali.
I registi nel loro finale, non melenso, vogliono dirci che tutto ha un costo e che, prima di procedere in un'evoluzione di vita rasserenata, i conti in sospeso devono essere pareggiati, segnalandoci - nello stesso tempo - che la conquista di una "normale", quieta, felicità dipende da scelte responsabili, guidate da una progettualità, che bisogna lottare per arrivare a qualche meta positiva, vincendo le offese all'amor proprio, i risentimenti, le delusioni.
Un film che - come le pellicole dei cineasti francesi, in genere - affronta con delicatezza uno spaccato di vita quotidiana, senza toni aulici, ma con profonda verità psicologica, toccando il tema della ribellione adolescenziale e delle radici più profonde delle tendenze antisociali.
SCHEDA FILM
Un film di Jean-Pierre e Luc Dardenne.
Interpreti principali: Jérémie Renier, Cécile De France, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet, Thomas Doret, Egon Di Mateo
Titolo originale Le Gamin Au Vélo. Drammatico, Ratings: Kids, durata 87 min. - Belgio, Francia, Italia 2011. - Lucky Red uscita mercoledì 18 maggio 2011
TRAILER