Qui di seguito il recupero di uno scritto del 1° marzo 2014
Si tratta di un sogno che evocò in me il ricordo di luoghi a me conosciuti
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Sono in viaggio in torpedone, in veste di accompagnatore di una squadra di atleti italiani attraverso gli Stati Uniti
Ci ritroviamo ad attraversare paesaggi d'una sconvolgente bellezza
Ad un certo punto, si ha una sosta in una base militare enorme, pena all'inverosimile di soldati, di autoveicoli e di attrezzature. tutto in un indaffaramento brulicante
Un vecchio sottufficiale ci accoglie e ci fa da guida all'interno del l'impianto
Io faccio da interprete con il resto della ciurma che non sa parlare in inglese
Ogni tanto c'è da pagare qualcosa ed io pago (come Totò) quel sottufficiale che è addetto alla cassa (nel ruolo di ufficiale pagatore), utilizzando le banconote del posto di cui lo stesso anziano sottufficiale mi ha dato una scorta, banconote multicolori e di tagli diversi, ma sembrano quelle di Monopoli oppure come quelle di carta moneta transitoria emessa in tempi di guerra
Ogni volta, il resto che rimane da ogni singolo pagamento, lo do a lui come se fosse una specie di piccola mancia o un obolo
Vi è in ciò la reiterazione d'una comica interazione che si ripete di continuo
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Alla fine, gli restituisco tutti i soldi che mi ha dato, dicendogli: "Non ha senso fare così! E' una procedura troppo complicata. Se ci sarà da affrontare qualche altra spesa, farò un prelievo al Bancomat".
E meno male che ci abbiamo pensato…
Dicevo che il paesaggio evocava in me qualcosa di familiare
E' vero!
L'installazione militare sembra un analogo sito italiano, antico, d'anteguerra, non uno in particolare, ma uno dei tanti
Stesso tipo di costruzioni, stessa disposizione, con la fureria, l'ufficio del comandante, il magazzino e la mensa, l'edificio delle docce, le camerate e la piazza d'armi per le esercitazioni e, in più in l'à, l'autoparco, con gli automezzi color verde scuro
Mi ricorda in tutto e per tutto uno dei numerosi luoghi in rovina visitati con mio padre, che aveva una passione per i ruderi (se erano stati adibiti a uso militare, ancora meglio) e che ogni volta che ne adocchiava uno mi portava con sé ad esplorarlo
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Una volta, zampettando nell'erba alta che ostruiva quasi per intero una vecchia casamatta merlata (la "Casamatta di Bellolampo", che si trova lungo la strada che conduce da Palermo a Montelepre, passando da Bellolampo, proprio in corrispondenza del bivio per Torretta), mi ritrovai le gambe nude (i miei erano fanatici - come del resto si usava allora - del calzoncino corto sino a età adolescenziale, ma - d'altra parte - così si usava a quel tempo), completamente ricoperte da un tappeto brulicante di orrende formiche nere (e c'era ad accrescere il carico anche qualche ragnetto) e, se non ci fosse stata la mamma, non so cosa mi sarebbe accaduto. Forse, quelle formiche così numerose e agguerrite mi avrebbero mangiato senza nemmeno chiedermi il permesso.
C'era una specifica divisione di ruoli tra i miei genitori, come si vede da questo piccolo episodio: mio padre era l'esploratore, mentre la mamma rappresentava la stabilità e la sicurezza delle retrovie
E, quindi, cercando di sviscerare questa assonanza, indugio a parlare a lungo con il sottufficiale, dicendo delle similitudini che mi pare di riconoscere in questo impianto e di ciò che già conosco
La differenza è che, dappertutto, ci sono delle modernissime ed inquietanti attrezzature da guerra
L'insediamento si trova a piedi di un monte brullo che ascende rapidamente verso l'alto, il pendio totalmente brullo e roccioso
Di fronte alla base, si apre il mare sconfinato d'un azzurro profondo. Ma anche lì ci sono due macchinari di proporzioni titaniche. Sembrerebbero due enormi escavatori, talmente grandi da far sembrare il mare antistante profondo appena pochi centimetri, mentre la sua profondità, anche vicino a riva, è ragguardevole
I due escavatori sono impegnati in una lotta aspra e senza tregua, avventandosi l'uno contro l'altro e mettendo in azione diversi dispositivi mobili per sconfiggere l'avversario o per fiaccarne la resistenza.
E di continuo si ode, poco attutito dalla distanza, un clangore di lamiere
Una vera lotta tra titani tecnologici
Mi pare di ritrovarmi, seduto in prima fila, a guardare un fantastico film con l'incredibile Hulk in azione.
E questo comunico al sottufficiale di collegamento che mi guarda stranito e perplesso.
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