Vellichio al fondo della gola
Tosse stizzosa
Tosse squassosa
Scaracchiamenti poco produttivi
Dormo e non dormo
Il risveglio è frequente
Il naufragio capita sovente
Navigo a vista nel cuore della notte
La mattina, all’alba, la tosse
l’è ancora ben pronta e vivace
Respiro
Non respiro
Trattengo il fiato
Esalo, esalo
e via con la tossetta
Poi una relativa quiete
e mi sento meglio,
ma spossato
E or mi attende
un po’ di lettura ad alta voce
con un lauto light breakfast
e magari anche brunch!
E poi ci arripigghiamo
con decotto di carruba
e gargarismi con propoli
Glu glu glu
Andiamo avanti
Tiremm innanz!
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Quando il patriota milanese Amatore Sciesa disse: "Tiremm innanz"
di LINO BEBERAmatore Sciesa (Milano, 12 febbraio 1814 - Milano, 2 agosto 1851) è stato un patriota italiano. Era conosciuto anche col nome di Antonio Sciesa, a causa di un errore di trascrizione ...
https://www.ilcinque.info/post/quando-il-patriota-milanese-amatore-sciesa-disse-tiremm-innanz
Amatore Sciesa (Milano, 12 febbraio 1814 – Milano, 2 agosto 1851) è stato un patriota italiano. Era conosciuto anche col nome di Antonio Sciesa, a causa di un errore di trascrizione reso noto dopo varie ricerche e studi dallo scrittore Leo Pollini. Di umili origini, di professione tappezziere, nel 1850 entrò in contatto con alcuni gruppi clandestini repubblicani che lottavano contro il dominio dell’Austria nel Lombardo-Veneto, dove il governatore generale feldmaresciallo Radetzky perseguiva una politica ferocemente repressiva, che non lasciava altro scampo ai patrioti lombardi che la sottomissione, la forca o l’esilio. Alla diffusione di manifesti rivoluzionari partecipò anche Sciesa: la sera del 30 luglio 1851 egli fu bloccato in corso di Porta Ticinese in possesso di manifesti e arrestato con l'accusa di averne affisse alcune copie in via Spadari, a Milano. pubblicità Condannato a morte in un processo sommario istruito dal capitano auditore Carl Pichler von Deeben, Sciesa fu condotto alla forca. Secondo la tradizione popolare, a un gendarme che, conducendolo al luogo di esecuzione, l'aveva fatto passare sotto le finestre di casa sua, esortandolo a rivelare i nomi di altri rivoluzionari in cambio del rilascio, avrebbe risposto in dialetto milanese: Tiremm innanz (Andiamo avanti). Siccome mancava il boia, defunto alcuni giorni prima, venne fucilato e poi sepolto al Fopponino di Porta Vercellina, oggi non più esistente.
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