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Questo non è un sogno, è la realtà
1. Cammino in autostrada
C'è un ingorgo, auto a tappeto a perdita d'occhio
Cammino nella prima corsia, incolonnato
Ovviamente ci sono i furbi che passano a velocità in corsia di emergenza, fingendo di essere sotto emergenza, quindi con tutti i lampeggianti accesi
Io sono infinitamente disturbato da questi individui che si credono furbi, che fanno i furbi e che se ne fottono
Ma sono pochi - per fortuna - quelli che fanno i furbastri (ma sono pur sempre tanti, purtroppo!)
In questi casi è forte per me la tentazione di camminare occupando parzialmente la corsia di emergenza, giusto per restringere il transito, pronto a rientrare; nel caso che arrivi veramente un mezzo di soccorso.
Arriva in corsia di emergenza uno con una macchina appena un po' più larga e a causa del mio modo di posizionarmi, non ha il transito libero.
Comincia a fare come come un pazzo, a suonare, a lampeggiare con gli abbaglianti.
Perché non lo faccio passare? Subito?
Comportandosi da bullo, il tizio richiede impellentemente il soddisfacimento di un suo “diritto inalienabile”, quello di non essere ostacolato se vuole fare lo spavaldo e il bullo al volante, in barba a quelli che procedono ordinatamente in fila
A malincuore mi sposto lievemente per consentirgli il transito, anche se il mio desiderio più profondo sarebbe quello di continuare ad ostacolarlo (niente di personale, ma sì!)
Lui finalmente, anche se di misura, può passare e al passaggio dal posto di guida mi grida violenti improperi e sferra un violentissimo pugno contro il mio finestrino chiuso, per poco mettendolo a rischio di rottura e se ne va santiando e imprecando.
Un vero fuori di testa DOC!
Mi sono ricordato di una volta, tanti anni fa, quando in analoghe circostanze, nel bel mezzo di un ingorgo bestiale, un camioncino che non poteva passare lungo la corsia d'emergenza, ha cominciato a spintonarmi perché mi levassi di mezzo.
Sì, il mondo è proprio pieno di pazzi e di criminali!
2. Poco dopo, cammino in strada statale, ho abbandonato l'autostrada allo svincolo di Villabate e percorro il tratto di strada verso via Messina Marine:
In questo segmento di strada il limite di velocità di 30 kmh.
La strada è buia, scarsamente illuminata, poichè i lampioni sono fuori uso.
Cerco di attenermi alla velocità prescritta, ma anche l'andare piano è funzionale al fatto che non vedo nulla e tempo di investire un ciclista o un pedone.
Arriva un'auto e mi si piazza dietro.
Il guidatore comincia a lampeggiarmi con gli abbaglianti e a clacsonare come un ossesso.
Vuole forzarmi ad andare più veloce
Anche costoro - quelli che cominciano ad ossessionare i guidatori a loro modo di sentire lenti ad andare più veloce - sono dei criminali esecrabili
In che mondo viviamo?
3. Un'anziana signora con deambulatore sta attraversando una strada cittadina, accompagnata da due un po' meno agè.
Arriva un auto che è costretta a fermarsi a causa del lento transito della donna anziana.
Il guidatore si spazientisce di dover attendere e comincia a fare risuonare il clacson in modo ripetuto e ossessionante.
Anche in questo caso, vedo prepotenza e violenta inciviltà di modi
Sembra che compiere le infrazioni sia un diritto inalienabile.
Guai a chi si mette sulla mia strada - dice l'infrattore a se stesso, ma lo grida al mondo con gli strumenti acustici e luminosi di cui dispone
Quando tanti anni fa ho fatto la scuola guida mi insegnarono che il clacson si adopera solo in casi di effettivo pericolo e in nessun altra circostanza, salvo quando non si a prescritto lungo strade particolarmente tortuose per segnalare la propria presenza, in mancanza di adeguata visibilità.
Oggi, sempre di più, il clacson e i fari abbaglianti, vengono utilizzati come strumento intimidatorio, di prevaricazione e di aggressione, per non parlare dell’utilizzo feroce degli abbaglianti, delle ingiurie e degli improperi
Questo è un mondo dove non mi piace vivere.
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Bulli al volante
Folle vocianti
Fumi e gas di scarico
Ingorghi interminabili
e labirintici
Piazze, strade e spiagge
stipate di gente
alla ricerca di divertimento che è, in realtà,
solo stordimento
Musiche a tutto volume,
consumi,
orgia ed ebbrezza di consumi di ogni genere
Il consumismo consuma e logora
Non vuole persone
che siano presenti a se stesse e pensanti
Il consumismo produce solo scorie
Cumuli di rifiuti
Detriti ferrosi
Polveri tossiche
Degrado entropico fuori controllo
Assenza di azioni virtuose
Atrofia totale di senso civico
Perdita del senso di comunità
L’occhio mio
Non ha mai riposo
Forse per questo
Mi muovo costantemente
Tra casa e campagna
E preferisco non mettere mai il naso
Fuori dai recinti confortevoli
e dalle mie due isole felici
Me ne sto meglio
nel mio piccolo giardino
con i miei libri
con le cose che mi piacciono
con le mie piccole consuetudini
Via dalla pazza folla
Via dai prepotenti folli
Via dai pazzi al volante
Via dai bulli
Via dalla ressa
Via da tutto
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