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Ho sognato
Ero in un’altra città, forse Bergamo, poiché il tessuto urbano era articolato in una parte alta antica e una bassa, moderna
Mi recavo in un ufficio pubblico a richiedere dei documenti
Dovevo fare certe operazioni: mettermi a turno, specificare il tipo di documento che mi serviva e infine aspettare la chiamata da parte dell’impiegato preposto al rilascio di quel tipo di documentazione
Sin qui andava tutto liscio
Mi ritrovavo successivamente nell’ufficio d’una società assicurativa: qui dovevo rinnovare una polizza
Le cose si facevano lunghe
I due impiegati (o funzionari) con cui mi ritrovavo a parlare avrebbero dovuto soltanto farmi firmare delle carte per il rinnovo della polizza, ma non cessavano di propormi altre ipotesi, cosicché io mi decidessi a impegnarmi in servizi assicurativi aggiuntivi alla polizza di base, di cui mi facevano balenare gli incredibili vantaggi
Di fronte a questo atteggiamento furbesco, mi innervosivo non poco e dicevo all’impiegato che ero lì solo per rinnovare la mia polizza e nient’altro, niente di più e niente di meno, e che doveva smetterla di cercare di vendermi cose che non volevo
Detto questo, pigliavo armi e bagagli e me ne andavo con foga, senza concludere
Mi trovavo a risalire su per il colle, per raggiungere di nuovo gli uffici municipali ubicati appunto nella città alta
Quando ero quasi arrivato, notavo un grande assembramento: all’inizio immaginavo che si trattasse di persone accalcate in attesa anche loro di entrare negli uffici comunali, ma poi mi rendevo conto che c’era stato un grande incidente con morti e feriti
Vedevo vittime scomposte, distese sull’asfalto, e altri viventi sanguinanti, confusi, dalle movenze incerte e traballanti
Non riuscivo a capire cosa fosse accaduto, se si fosse trattato di un incidente del traffico, oppure se ci fosse appena stato un attentato dinamitardo
Certo, lo spettacolo era terribile ed impressionante: sembrava di essere in zona di guerra
Ciò nonostante io perseguivo il mio scopo, senza lasciarmi coinvolgere, scavalcando i corpi delle vittime, scansando i feriti e non ascoltando le loro richieste di aiuto
Quindi, accertato che non dovevo rispettare i tempi d’attesa di una coda, con rudezza, cominciavo a fendere la calca e a farmi strada
Ricordo, in particolare, tra i sopravvissuti una tizia con il volto striato di sangue e con i vestiti laceri che cercava di rialzarsi da terra, compiendo in maniera stereotipata una sequenza di gesti senza scopo e ripetendoli senza fine al rallentatore
Sia come sia, riuscivo alla fine ad entrare negli uffici del municipio
Edotto dalla mia visita precedente conoscevo perfettamente la procedura da seguire: di conseguenza, potevo andare dritto allo scopo
Ma c’è un ma...
Come per un’improvvisa folgorazione, mi rendevo conto che nessuna della tipologia di servizi offerti si poteva adattare alla mia attuale esigenza
Infatti, mi rendo conto che sono salito per la seconda volta sino al colle del municipio per fare autenticare un documento che é, giusto giusto, proprio quello dell’assicurazione rinnovata
Ma io non sono in possesso di quel documento, poiché me ne sono andato dall’ufficio dell’agenzia assicurativa, interrompendo le trattative con l’impiegato che voleva vendermi altri prodotti, lasciando la procedura in tronco, senza firmare il rinnovo e soprattutto senza il documento prezioso in mano!
Quindi, ora che mi ritrovo al municipio con la possibilità di fare una copia autenticata, senza il documento originale ho in mano solo un pugno di mosche in mano
Sono piuttosto irritato con me stesso e per la mia leggerezza
Non vorrei perdere il turno
Non vorrei rinunciare alla posizione di vantaggio che ho acquisito rispetto a tanti altri ma non c’è nulla da fare, senza il documento originale non ho dove andare
Sopraffatto da un senso di inutilità, esco dal municipio per ritornare da basso seguendo a ritroso tutta la strada già fatta e per tornare a bussare nuovamente alla porta dell’agenzia assicurativa
Mi avvio per la lunga strada che scende dal colle e devo nuovamente immergermi nel cuore della folla dolente dei feriti sanguinanti e delle vittime distese per terra
Ed è uno strazio
Poi mi ritrovo a scendere per quella strada, lungo quei tornanti in discesa, su uno skateboard
(su cui io non sono mai riuscito ad andare… e sembra invece che me la cavi alla grande)
(Dissolvenza)
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