Fa parte delle vicissitudini umane che uno tra molti sia destinato a continuare a vivere per interpretare la parte del sopravvissuto
Io sono un sopravvissuto.
Chi rimane, deve ricordare costantemente chi non c'è più.
Lasciare una porta sempre aperta al flusso dei ricordi.
Mantenere in vita in questo modo le persone care che non sono più.
Tenere la stanza dei ricordi costantemente aperta, arieggiata, festosa, piena di colori e di suoni.
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(Un cassetto pieno di ricordi, giugno 2023) Qualche giorno fa, ho cominciato ad esaminare un cassetto nell'armadio della stanza che era di mia madre (e prima ancora di ambedue i miei genitori, sino alla morte di papà), dove la mamma aveva raccolto una serie di ricordi degli anni di guerra che furono anche quelli del loro fidanzamento e del loro matrimonio.
Pieno di emozioni ho preso a prenderne in rassegna il contenuto.
Non che non l'avessi fatto già prima.
Ma adesso ho deciso di guardare tutte le diverse cose con maggiore attenzione ai dettagli.
O, forse, mi sono autorizzato a farlo, riflettendo al fatto che la mamma mi diceva sempre che voleva distruggere tutto ciò che era relativo ai suoi ricordi.
Malgrado la mamma avesse più volte esplicitata questa intenzione, soprattutto nei suoi ultimi anni, poi non lo ha fatto.
Ed io sono felice di ciò.
Vorrei che di tutto questo potesse perpetuarsi la memoria e che queste tracce, segni tangibili della storia personale delle persone che più mi sono state care, possano passare di mano un giorno.
Ma non so se i miei figli lo faranno, se vorranno mai raccogliere questa fiaccola e portarla con sé.
Viviamo in tempi di mortificazione assoluta delle memorie storiche e delle memorie personali.
Sembra che il passato, le storie che ci fanno capire da dove veniamo, quelle che ci danno indicazioni sulla nostra genealogia, non interessino più a nessuno.
I giovani di oggi, imbevuti di una cultura fortemente narcisistica e autoreferenziale, sono portati a negare fortemente la trans-genitorialità, cioè il riconoscimento che prima di loro c'è stata una linea di sangue che li ha preceduti, che è anche una linea di narrazioni da perpetuare e trasmettere e che, invece, sono destinate - purtroppo - a cadere nell'oblio.
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Non ricordo più
Non ricordo di avere ricordato
Per ricordarmi di avere ricordato debbo leggere ciò che scrivevo nel tempo in cui ricordavo
Ricordo di avere ricordato
So anche che adesso ho smesso di ricordare e di scrivere di ciò che ricordo
La buona vena del ricordo s'è esaurita, forse
Perché scrivevo nel tempo in cui ricordavo di ciò che era stato?
Forse lo facevo spinto dal desiderio che qualcuno leggesse ciò che scrivevo e che quindi potesse utilizzare ciò che avevo scritto come “fonte” (in senso storiografico) per ricordare a sua volta e per aggiungere alla propria memoria personale profondità e spessore ed anche una componente intergenerazionale
Poi mi sono reso conto, però, che ciò che scrivevo era soltanto un vomitarmi addosso e che i ricordi non interessavano a nessuno
È un dato di fatto che oggi il ricordare non interessi più a nessuno: questo è un dato di fatto generale che travalica la semplice e limitata esperienza personale mia o di qualcun altro
Ricordare è faticoso
Mettere continuamente a confronto il presente con il passato é mentalmente dispendioso
Trarre insegnamenti dal passato non è più un’attività mentale praticabile
Si vive, in generale, senza passato e senza memoria
La storia viene continuamente riscritta senza considerare l’importanza di ciò che è accaduto prima
Siamo uomini senza memoria, purtroppo
Ma buona parte dell’identità di un individuo si basa sul ricordo
Quando si cancella il ricordo, l’identità attuale diventa fluttuante, fragile, incerta, liquida - come dice Baumann
L’Io senza memoria è un Io senza radici
Ricordo, sì, io ricordo
Finché c’é ricordo, c’è speranza
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Ci sono notti e ci sono sogni - Frammenti e pensieri sparsi
Ci sono delle notti in cui i sogni sono vividi ed intensi Mi ritrovo con persone care da tempo scomparse, interagisco con loro in contesti ordinari che tuttavia si trasfigurano sempre, assumendo una
http://www.frammentipensierisparsi.net/2021/09/ci-sono-notti-e-ci-sono-sogni.html
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