Villa Sperlinga pomeriggio assolato e sciroccoso Ci vorrebbe una piscina e quasi quasi mi ci tufferei facendo splash e splash e ancora splash
1. Monocultura,
monocoltura,
monodente,
edentulo,
sorriso a un dente
sorriso che lascia indovinare
cavità orali vuote
o popolate solo da spezzoni
rotti e anneriti
Cervelli mononeuronici
e facce degne di entrare
In un quadro del grande Geronimo!
Ahimè!
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Ho sognato
come spesso mi capita,
durante un sonno profondo
e senza soste
Dov’ero?
Cosa facevo?
Ero in un parco
un bío, un bio che?
Un Biochetasi!
No, no, che mi fai dire!
Trattavasi invero d’un bioparco cittadino
con grandi filari di alberi,
chiome ancora intonse,
e tronchi ancora non segati
da mani assassine
Le loro canopie ombrose popolate
da augeletti festosi e cinguettanti
Aiuole e sentieri sterrati
Buon odore di erba appena falciata
Non ricordo se stessi correndo
oppure andando in bici
Facevo avanti e indietro
lungo quei sentieri e me la spassavo,
una vera e verace storia infinita
Mi sentivo come Atreiu
che, sul suo fedele bianco destriero
Artax era il suo nome,
correva e correva
in una lotta disperata
contro il Nulla divoratore,
incalzante alle sue spalle,
e ciò prima che Artax
cedesse alla disperazione
e si lasciasse affondare,
nelle sabbie mobili della palude
dalla quale non sembrava esservi
via d’uscita alcuna
(ma era la inerzia indotta dal Nulla)
E dunque erravo, io,
ed ero lì che mi allenavo
I muscoli si tendevano e detendevano,
obbedienti e giulivi
Ero contento,
e intonando una canzone silente
riflettevo,
ciò che facevo
mi pareva proficuo
Mi sentivo un leone,
un vero Re Leone
pronto a ruggire la sua forza
Poi incontravo un altro
con il quale in passato
facemmo insieme alcune trasferte sportive di corsa,
in giro per il mondo,
Mexico e nuvole,
che ricordi!
Si ferma a chiacchierare, lui
Vuole rievocare i tempi andati,
incantati e ben incartati
Io ho fretta
Non ho tanta voglia di star a rievocare
Mi sembra tempo perso
Tutto ciò è davvero strano!
Di solito mi piace fin troppo
stare a razzolare tra i ricordi
Invece no!
Stavolta non ne ho alcuna voglia
Non ho tanta voglia di calarmi
nell’insalata dei ricordi
A che pro?
A chi giova?
Fremo intimamente perché voglio continuare
il mio allenamento
e il mio antico compagno d’arme
occupa il sentiero luminoso
che devo continuare a seguire
e che mi chiama quasi,
ammiccando
con variazioni pulsanti di luce
Mi divincolo e vado
Riprendo a spingere
I muscoli di nuovo si contraggono e decontraggono
Sono più contento così
Sono un cuorcontento
In mancanza d’altro faccio questo
Domani, ne sono sicuro,
anch’io entrerò a far parte
del quadro del grande Geronimo
e poi il grande Nulla
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2. É stata organizzata una festa,
ed è quella di compleanno per Gabriel
Si svolge in due appartamenti
sullo stesso piano,
ma non direttamente comunicanti
Già sono arrivati molti degli invitati
C’è confusione
molto trambusto, forse persino troppo
Temo che qualcosa, nella foga,
possa andare distrutto o perso
Se tanti sono già arrivati,
altri dovranno venire in seguito
Atmosfera gioiosa
chiassosa,
tanta confusione
Io passo sovente
da un appartamento all’altro
a seconda delle necessità,
come quella di prendere del cibo
o delle bevande in uno
e portarli nell’altro,
utilizzando grandi vassoi intarsiati
Anche nell’appartamento
dove c’è conservato il cibo
ci sono molti bambini
che chiedono
che hanno la loro necessità
che mangiano e sgranocchiano,
e intanto ridono, parlano a raffica
si inseguono o si nascondono
cercando angoli reconditi adatti
Poi mi ritrovo a dovere uscire
per andare ad acquistare
qualcosa che manca,
altre provviste
prima di rimanere
a corto di tutto
Viene Gabriel con me
e c’è anche un mio cugino,
mio omonimo,
che non vedo da anni
Andiamo a cercare ciò che ci serve
in un supermercato
enorme, immenso
dove ci si perde con facilità
Attratti dalle mercanzie arrivano
frotte di acquirenti,
chiassose e colorate
Sono in così tanti
che l’intera organizzazione va in tilt
e temo di perdere Gabriel
Sto trasportando un grosso pacco
pieno di cornetti (croissant) industriali,
ingombrante come non mai
Esco,
rientro,
scanso gruppi numerosi e vocianti
che arrivano come onde di tsunami
spazzando tutto al loro passaggio
e lasciando dietro di sé
solo macerie, detriti e incarti vuoti
Mi seggo su una provvidenziale panchina
Attendo
Ed ecco che dopo un po’
i due, mancanti all’appello, spuntano
Per tornare a casa
ci sarebbero varie possibilità
Un’opzione è attraversare
l’intero super supermercato
per uscire da un passaggio secondario che attraverso un tornello
fa immettere in una strada
molto trafficata di auto
Prendiamo proprio questa scorciatoia,
scartando un percorso più lungo
e che ci farebbe perdere più tempo
Ma poi - ironia della sorte -
ci sono delle complicazioni
al passaggio del tornello
Ci ritroviamo sulla strada gremita di auto e motocicli
e camion e bus
Camminiamo
Io, portando tre grossi involti,
mi metto addirittura a correre
C’è un traffico che non si può dire,
caos forse,
l’aria è inquinata dai gas di scarico,
mentre risuonano in un coro dissonante
clacson di tutti i tipi e campanelli di bici
e trombette varie, in mille variazioni
Non vedo l’ora di essere a casa
ma prima bisogna contornare
un lungo bastione antico
Mi sembra di aver smarrito la via
E qui il sogno finisce
Mi sono addormentato
prestissimo
Come un ghiro,
sono sprofondato
nel sonno più profondo
come un mare oceanico
Mi son calato dentro un pozzo profondo
Non ho più sentito nulla
Manco i messaggi in entrata
E adesso mi svegliai
Pensavo di aver dormito per ore e ore
e invece non è ancora mezzanotte
L’ora delle streghe
L’ora dei vampiri
Che paura!
E adesso non dormirò ancor
Ma leggerò
Almeno ci proverò
E poscia
Bravissimo
Bravo-bravo bravissimo!
Lentissimo!
Lentissimo!
Letto lettissimo!
Bravi bravi bravissimo bravi bravissimo!
Bene benissimo!
Alla ricerca della parola giusta
che non viene mai
quella meglio scandita
come il candito
Candy Candy camera
Perfetto
Ma anche il caffè perfetto
ovverossia parfait!
E' proprio quello che ci vuole,
come il sale
E adesso tutti dorman!
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Salita al Calvario (Bosch Gand) - Wikipedia
La Salita al Calvario (o Cristo portacroce ) è un dipinto a olio su tavola (76,7x83,5 cm) attribuito a Hieronymus Bosch, con datazione al 1510- 1516 circa, o a un imitatore dell'artista, con ...
https://it.wikipedia.org/wiki/Salita_al_Calvario_(Bosch_Gand)
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