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Sognavo che ero un delfino
Nuotavo nel mare profondo
facendo evoluzioni e giravolte
tuffandomi e scendendo in profondità abissali
risalendo poi a velocità inaudita
e saltando fuori con voluttà
Inanellavo giochi
con una Delfina che mi piaceva
Nuotavamo a lungo
senza mai fermarci
Giocavamo a rincorrerci
Pur separati
ci facevamo uno
Eravamo nei pressi di un’isola
Il mare d’un profondo blu
cingeva in intimo abbraccio
pendii di nere rocce laviche,
screziate di rosso,
Poi, stanchi d’esser delfini,
scendevamo a terra
in sembianze umane,
avendo lasciato le pelli di delfino
nascoste nell'anfratto d'uno scoglio,
e camminavamo lungo aspri sentieri
C’era, innegabile, una forte emozione
che correva dall’uno all’altro,
come una corrente elettrica,
sfrigolante lungo invisibili fili,
perché capivamo
che eravamo inseparabili
Cercavamo un posto
dove immaginarci insieme
e dove rifocillarci anche,
pregustando il piacere
d’una buona e robusta rustica cucina
Mangiare ci avrebbe reso forti
e, dopo, saremmo ritornati con gioia
alla nostra natura di creature marine
per riprendere i nostri giochi più spensierati
(Dissolvenza)
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