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Vado a fare una lunga passeggiata
con il mio cane fedele
Sono bene attrezzato con il mio zaino
e sospingo davanti a me
un carrello della spesa
che contiene oggetti vari
disparati e raccogliticci
(come le masserizie di un homeless)
Arrivo nei pressi
di una grande villa antica
che ora è stata trasformata in ospedale
e li mi fermo
C’è un alto muro di conci tufacei
in parte coperto da un magnifico rampicante
e una panca di pietre semicircolare
ai suoi piedi
che delimita uno slargo
ombreggiato da un enorme carrubo
(un luogo che sembra fatto apposta
per il riposo del viandante)
E infatti mi fermo nel suo cono d'ombra
per ristorarmi
Frugo e rovisto nel mio zaino
cercando qualcosa da mangiare,
un veloce spuntino,
niente di più
Tiro fuori tutto ciò che vi è contenuto,
ma niente,
la mia merenda é scomparsa
Vabbéeee, ne farò a meno
Lascio zaino e carrello della spesa
e mi avvio per un ulteriore tratto di passeggiata
con il cane temuto al guinzaglio, ovviamente
anche se a vista
non c’è nessuno
che possa esserne infastidito
(ma non si sa mai)
Quando mi sono già allontanato un po’
mi accorgo che degli operai
con un escavatore
si stanno avvicinando ai miei beni
e torno precipitosamente indietro
per recuperarli
Proseguo il mio viaggio
Adesso sono all’interno
della grande struttura ospedaliera
Percorro lunghi ed interminabili corridoi,
alcuni affollate di persone
che sembrano comparse di un set cinematografico,
altri totalmente deserti
Non riesco a trovare vie d’uscita
Vorrei orientarmi per riprendere la via di casa
Arrivo in un grande salone
dove è in corso in laboratorio
di cucina creativa per i pazienti
C’è la mia amica Anita
che sta insegnando ad un gruppo di discepoli
a decorare la torta
Una torta già confezionata
è poggiata su di un grande pannello azzurro
Ricoperto di linee dorate
che intrecciandosi formano ghirigori e arabeschi
Il manufatto dolciario
già rivestito di glassa bianca
è posato al centro
di questo intrico
e si tratta ora di decorarlo,
seguendo come traccia le linee
sul pannello che s’intersecano e divergono
Mi accorgo che, sulla stessa superficie
sono posati mucchi di aghi e spilli,
come se fosse usata anche
come piano d’appoggio
per lezioni di cucito
Dico alla mia amica con veemenza:
Non è possibile!
Già mi sto sentendo male!
Immagino di dover mangiare una torta
infarcita di aghi e spilli!
Perché non levi da lì quella roba?
È pericolosissimo!
Certo è che questa torta
non la assaggerò proprio!
La mia amica mi dice qualcosa
ma, in sostanza, non fa nulla per eliminare il pericolo
Poi ci ritroviamo a parlare di varie ricette di cucina
e ci mettiamo a confronto,
bonariamente,
così per gioco
(Dissolvenza)
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