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Oggi stanno deturpando con la motosega le magnolie di Viale delle Magnolie, qui a Palermo.
Manutenzione intrapresa per quelle che insistono su terreni privati con taglio dei rami ammalorati.
Nello stesso tempo hanno cominciato un intervento su quella che si trova al centro della piazzetta triangolare, a metà circa del tratto di Viale delle Magnolie tra Via Boris Giuliano (ex Via Piemonte) e Via Sciuti
Questa la stanno proprio “azzerando”. Grrrr!
Ho chiesto ad uno dei "boscaioli" selvaggi, perché stiano deturpando così un albero che é sostanzialmente in buona salute.
Mi ha risposto che l’albero, dentro, è cavo e che, dunque, è a rischio di caduta.
Mi hanno detto altri, in particolare il portiere di uno stabile proprio di fronte, che giorni addietro, avrebbero esplorato con una sonda questa cavità per constatare che arrivava sino alla base del tronco e che, per di più, era infestata dai sorci (il boscaiolo disse: “Sorci”; un altro lì presente aggiunse: “Pantegane!”
Qualcun altro degli astanti ha aggiunto che dopo il crollo della grande magnolia ubicato all'angolo tra Via delle Magnolie e Via Boris Giuliano e dopo che il comune ha dovuto rimborsare i danni causati dal crollo alle vetture parcheggiate sotto, l'Amministrazione comunale ha deciso di seguire la via maestra del totale azzeramento del rischio, non già procedendo ad un accurato censimento delle piante di grandi dimensioni e all'attuazione di tagli essenziali, ma sostanzialmente conservativi e che tengano conto della necessità di mantenere ben bilanciata la chioma, ma di abbattimenti indiscriminati e di sostanziale azzeramento della vegetazione arborea nelle vie dei diversi quartieri (quindi, detto in soldoni, senza la previsione di alcun rimpiazzo). Da diversi miei contatti mi sono giunte testimonianze in tal senso.
Dirò che questa magnolia per anni (ben me la ricordo da quando ero piccolo) era stentata e che - solo negli ultimi tempi (forse aiutata per via delle connessioni radicali sotterranee con altri alberi che, nel frattempo, si sono sviluppati pure loro rigogliosi) ha decollato nella sua crescita - diventando folta e mostrandosi nello splendore d'una buona salute.
Proprio il momento giusto per fare questi tagli indiscriminati!
E, tra l'altro, alla dissezione delle prime grosse ramificazioni la linfa bianca colava abbondante, segno anche questo di buona salute, indubbiamente.
La formulazione che “l’albero è cavo e che è per questo instabile e a rischio di crollo” è pretestuosa e, se applicata coerentemente, dovrebbe portare all’abbattimento di molti degli ulivi e di altri alberi plurisecolari, come ad esempio del platano millenario di Curinga (in Calabria) che ha al suo interno una vasta cavità che può accogliere ben venti persone in piedi (ci sono entrato dentro).
Sono sconcertato: questa azione è un vero e proprio albericidio!
Non solo i fuochi, anche i tagli indiscriminati!
Ora sono preoccupato per quello che faranno alle altre magnolie della via e, in generale, ad altri alberi cresciuti e svettanti della città, visto che la "filosofia" operativa sembra essere quella del taglio indiscriminato.
Cosa si può fare per fermarli?
Cosa si può fare per fermare quelli che sembrano né più né meno dei crimini, considerando che, secondo le teorie più avanzate gli alberi non sono delle creature isolate, ma si connettono in reti e comunità di auto-aiuto e capaci di comunicazione e si possono considerare dunque delle creature in qualche modo (diverso dal nostro) senzienti?
Questi crimini avvengono nell’indifferenza generale e, come sempre, nel silenzio dei governanti e senza il parere di botanici esperti.
Tra l’altro la cosa - secondo me - grave è che quest’attività non è svolta dell’apposito servizio del Comune ma da un’azienda privata con la vocazione dichiarata dell'"ingegneria naturalistica", come si vede dal logo del camioncino, una Srl che si chiama Sicilville.
Ora, se si dà ad un’azienda privata l’appalto per simili lavori, c’è il rischio molto elevato che - per puro lucro - vengano decise ed attuate potature selvagge e non necessarie.
Si può capire che alcuni alberi con rami ammalorati possano essere fonte di rischio per i cittadini.
A volte, però, in simili azioni, soprattutto quelle portate avanti dalla pubblica amministrazione, manca la trasparenza e sembra di essere davanti a scelte arbitrarie e non motivate.
Qualcuno che ha letto la prima stesura di questo post ha scritto: "Se si tagliano rami di diametro superiore a 20 cm la squadra incaricata deve avere un 'piano per la compensazione biologica del danno'. Tagli di questa portata sono da considerarsi già 'abbattimenti'. Se non c'è questo piano non si può procedere con i tagli (da regolamento comunale del verde, che si trova in internet). In teoria si possono chiamare le forze dell'ordine, é un abuso. Serve un avvocato, perchè usano la scusa dell'urgenza per lavorare fuori norma".
Inoltre esiste una procedura che si chiama "Valutazione di stabilità degli alberi" e che si può fare sia con l'ispezione ma anche con l'utilizzo di strumentazioni apposite e che l'amministrazione locale dovrebbe utilizzare oculatamente con le propria popolazione arborea, in modo da tutelarne assieme la salute e stabilità, proteggendo - ma solo in maniera mirata, con azioni minimali, ma necessarie, la sicurezza dei propri cittadini.
Qua, invece, mi pare che si proceda all'insegna dell'empiria più pura!
Fate circolare questo post!
Foto di Maurizio Crispi
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VTA - valutazione di stabilità degli alberi - GESTIRE IL VERDE
Svolgiamo valutazione di stabilità degli alberi visiva e strumentale (VTA) e valutazione del rischio arboreo QTRA a Milano e in tutta Italia.
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