/image%2F1498857%2F20230328%2Fob_587ec0_gatto-miao.jpg)
Cammino
attraverso una serie di giardini squisiti
Aiuole elaborate, piante esotiche
Piccole fontane chiocchiolanti
Intensi profumi e fragranze
All’improvviso, vedo
al centro di un grande slargo
due enormi tigri
acquattate come gattoni
Si crogiolano al sole
Io mi blocco all’istante
Un fremito di paura
(paurissima!)
percorre la mia schiena
e subito prendo a retrocedere
Prima un passo, poi l’altro
sino a che i due tigroni
non scompaiono dalla mia vista
Ma anche se non li vedo più,
so bene che, con un sol balzo,
potrebbero ancora ghermirmi e trastullarsi con me
Ho il cuore in gola
Tu-tum Tu-tum
Respira, mi dico, respira
Tu-tum Tu-tum
Poi, qualcuno mi dice
che quelle sono delle tigri domestiche
e che non fanno male a nessuno
come il pope Runo
Torno indietro
e vado a osservarle a distanza di sicurezza,
standomene nascosto tra le fronde
Davanti alle tigri
c’è adesso una danzatrice
(o forse è la sacerdotessa di un culto arcano)
che, avviluppata nei suoi sette veli,
balla lieve e sensuale,
incurante di tutto,
come in trance
Poi l’impensabile accade
La natura ferina ha il sopravvento
Le tigri balzano sulla Naiade
e la sbranano
in quattro e quattr’otto
Ed io?
Che faccio io?
Io fuggo terrorizzato
e non torno più indietro
scrivi un commento …