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9 agosto 2022 2 09 /08 /agosto /2022 10:52
Manichino in città (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato

 

Difficile dire dove il sogno finisce e dove comincia la realtà

 

Ero in un posto lontano
Forse per un viaggio di piacere,
o forse di studio,
o forse altro ancora

 

Dopo aver percorso mmolti, molti chilometri
mi fermavo in un bed and breakfast, stile old England,
lussuoso, pieno di spazi comuni
Il mio telefono era scarico, non dava più segni di vita
Mi davo da fare per metterlo in carica
e trovavo, in fondo ad un salone poco utilizzato dagli ospiti,
una presa di corrente e lo mettevo, a caricarsi
Il posto era abbastanza isolato
e pensavo che il telefono fosse al sicuro

 

Tuttavia, quando dopo qualche tempo tornavo, il telefono era scomparso

Rimaneva soltanto un cavetto di ricarica nero
(non il mio)
e nessuno, benché chiedessi a destra e a sinistra
sapeva dirmi nulla
Lanciavo degli anatemi alle mani ignote che me lo avevano sottratto
Perfino la proprietaria della location
con la quale tornavo sul posto per una veloce ispezione
non sapeva darmi delle spiegazioni convincenti
Prima diceva che, se io avevo messo lì il mio telefono,
lasciandolo incustodito, avevo fatto ciò a mio rischio e pericolo,
Poi, addirittura, prendeva a negare
che il telefono ci fosse mai stato,
insinuando che io stessi mentendo
(per chi sa quali oscure ragioni)

 

Il mistero rimaneva irrisolto
e, intanto, veniva servita un'abbondante colazione
Io cercavo di recuperare il tempo perduto,
ma erano rimaste soltanto poche briciole

 

Più tardi, mi ritrovavo assieme ad altri in una diversa località
dove doveva svolgersi un convegno di psichiatria
Ero con un'auto scassata, tipo una vecchia R4,
con portapacchi sul tetto
(come il mio mitico modello rosso di un tempo andato),

 

Non avendo un alloggio ed essendo tutti i posti letto occupati,
mi procuravo una tenda e la montavo sul tettuccio della macchina
Ero contento del mio lavoro,
ma nel fare marcia indietro
per spostare l'auto verso un luogo appartato,
adatto al pernottamento,
causavo gravi danni alla tenda
che, dopo l'urto, appariva tutta sbilenca
e, in pratica, inutilizzabile
Avrei dovuto smontarla ed arrangiarmi diversamente
(tutto quel lavoro sprecato!)
e rassegnarmi a dormire in macchina

 

Intanto parlavo con varie persone
tutte degli eccentrici
tra cui, un fusacchione di prima categoria,
che era arrivato lì in camper
e che - chissà perché - sembrava avermi preso in simpatia
Venivo a sapere che, a questo convegno,
avrei dovuto esporre una relazione,
ma non sapevo assolutamente
quale avrebbe dovuto esserne il contenuto
Cadevo letteralmente dalle nuvole

 

Venivo anche a conoscenza  che era stato già pubblicato un volume,
con le sinossi di lectio magistralis, interventi, relazioni e comunicazioni
e che io comparivo tra gli autori di questa relazione
(tempo accordato: 20 minuti),
assieme alla professoressa Vattelapesca
dell'Università di Giampietroni
Capivo, leggendone il sunto, che il tema portante di tale disquisizione
era il concetto di "border" in psichiatria
Respiravo...! Sì, sull'argomento sapevo qualcosa
Giusto il giorno prima avevo avuto tra le mani il volume
di un certo Bollas
Vedevo un po' di luce in fondo al tunnel,
ma capivo anche che, benché io avessi qualcosa da dire sull'argomento,
ciò non era sufficiente,
poiché non ero stato io a scrivere la relazione completa,
quella l'aveva elaborata la prof.ssa Vattelapesca
ed io ero soltanto un comprimario, senza né onore né gloria,
un semplice lacché che aveva ricevuto l'onore della firma
su di un lavoro che non era farina del mio sacco

 

Scattava quindi una sequenza allucinante di tentativi
di mettermici in contatto con la Vattelapesca
per avere inviato tramte mail o fax
il testo completo e potermelo studiare
Ma la Prof non rispondeva mai al telefono
Di cosa parlerà [la relazione]?
Quale sarà il taglio del suo argomentare?
Di cosa parlerò io?
Oppure farò scena muta, davanti a tutto l'uditorio
di professoroni e di colleghi?
Oppure dovrò inventare tutto di sana pianta,
creando a braccio qualcosa di nuovo e di difforme?
L'angoscia  andava salendo alle stelle
Non sapendo cosa fare prima,
cominciavo a smontare e a rimettere in ordine,
pezzo a pezzo,
la tenda che avevo in precedenza
assemblato sul tetto dell'auto
Per riuscirci mi facevo aiutare dal tipo eccentrico
che mi aveva preso in simpatia
Il lavoro era alquanto complicato,
anche perché, nel mentre, aveva cominciato a piovere a dirotto
Nel chiudere la tenda
trovavo al suo fondo
diversi oggetti
tra i quali una moneta da 50 centesimi
(forse di buon auspicio,
oppure da utilizzare come obolo da elargire a Caronte)

 

Almeno, anche oggi, la fortuna che è cieca
mi ha baciato sulla fronte!

 

Oggi è il mio compleanno
e ciò che ho appena scritto
lo ricorderò come il sogno del mio compleanno

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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