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Ho sognato che dormivo
Mentre dormivo,
all'inseguimento di chissà quali immagini oniriche a sfondo erotico,
il mio cazzo si faceva duro e grosso
E scoprivo con sorpresa che non avevo un solo cazzo, bensì due
Un secondo pene turgido si gemmava dalla base del primo,
come un fungo figlio che si origina dalla base di uno già ben cresciuto
Questo clone era un po' più piccolo quanto a diametro,
ma quasi della stessa lungezza
Ero un po' perplesso per questa strana cosa
che mi accadeva
Mi sentivo spaesato e stordito
un po' come il povero Gregor Samsa
del celebre racconto di Kafka
Andavo subito dal Medico e gli parlavo di questo accadimento
Lui non sembrava affatto sorpreso
e, stemperando la mia veemenza, mi chiedeva:
Ma lei si vuole operare?
Come! - facevo io - Non se ne va da solo questo intruso?
E no! Purtroppo no! - replicava il Medico -
No? Ma io non posso vivere portandomi appresso
questa specie di ascia bipenne! - esclamavo io
Allora non ci sono alternative, visto che non se andrà da solo,
l'unica via da percorrere è quella chirurgica - insistette il Medico,
aggiungendo poi, quasi a riassumere - Se si convince a levarlo,
dovrà sottoporsi all'intervento chirurgico di ablazione!
Sarà una cosa semplice semplice,
una specie di crio-chirurgia amplificata!
Un'autentica passeggiata!
Ma non subito però, poichè per adesso
Lei mi deve continuare la terapia ormonale che sta facendo!
Quale terapia ormonale? - ho chiesto io, allarmato
(non avevo memoria di alcuna terapia ormonale intrapresa
in precedenza)
Ma quella che le ho prescritto alcuni mesi fa! Non ricorda?
- ha replicato il Medico, piccato -
Come è mai possibile che non si ricordi
di esser venuto da me
lamentandosi di un calo delle sue performance erotiche?
No, in effetti no! - ribattevo io, un po' smarrito e vieppiù perplesso
E intanto il Medico, quasi sovrapponendosi alla mia voce, diceva
- Se vuole che il neo-pene sia asportato, dovrà aspettare!
Dovrà portare pazienza!
Pazienza! Pazienza e ancora pazienza!
E, intanto, cosa che di sicuro non guasta,
avrà del tempo per riflettere! - aggiunse, deciso
Ma io non lo voglio asportato! - sussultai io
Non voglio sottopormi a nessun intervento chirurgico!
Voglio soltanto che questo coso anomalo se ne vada via da me!
Sia come sia, se ci dovrò convivere,
come farò ad apparire in pubblico?
E ad andare al mare, poi! Nelle spiaggie naturiste, se mai dovessi andarci?
Tutti mi considereranno un scherzo di natura, un mostro!
Ricordo che quando studiavo - dissi ancora al Medico
che mi guardava di sottecchi - c'era, in uno dei testi,
la foto inquietante d'un pene deforme - per causa congenita -
che si biforcava ad ipsilon!
Ed era un'immagine che mi turbava e mi infastidiva
Non voglio finire con l'essere citato in un testo per studenti di medicina,
con tanto di fotografia!
Il medico replicò allora,
tenendo tra gli indici delle due mani una matita in orizzontale
e facendola lentamente ruotare sul suo asse,
No, nooo, mio caro, deve stare tranquillo, non è niente di grave!
Se vorrà tenerlo, vedrà che ci farà l'abitudine!
E capitato anche ad altri (di cui - per discrezione - non Le rivelerò l'identità)
e costoro non sono certo morti di ostracismo sociale
oppure della sindrome dell'Uomo Elefante!
Le dirò anzi che si sono affezionati
alla realtà di possedere un pene clonato
E poi, pensi ai vantaggi della cosa,
con il doppio pene potrà soddisfare contemporaneamente due donne!
Oppure, pensi all'altro indubbio vantaggio
di poter replicare immediatamente un rapporto,
senza soluzione di continuità:
appena finisce con uno dei suoi membri,
l'altro sarà già pronto, in piena erezione!
(e Le dirò anche che su questa mia affermazione ci sono delle incofutabili evidenze!)
Ma non ci pensò proprio! - esclamai io -
anzi l'idea di fare sesso, adesso, in queste condizioni,
me lo fa ammosciare!
E, in effetti, l'erezione che mi aveva portato alla scoperta del secondo pene
era scomparsa da tempo
Vedrà che il secondo pene, continuando la terapia,
si rafforzerà sempre di più, fino a diventare pari,
se non più potente, del primo;
non rimarrà per sempre un cazzetto da strapazzo!
Lo potrà mostrare ed esibire al mondo intero con orgoglio
e trarne anche piena soddisfazione performativa!
- replicò il Medico con fare conclusivo
Me ne andai perplesso e tutto mogio
Mah... proprio non sapevo cosa fare!
Elencavo nelle mia mente tutte le situazioni imbarazzanti
in cui sarei potuto incorrere con il pene replicato
e non potevo più dormire
Poi, malgrado l'irrequietezza, alla fine
sono scivolato nel sonno
e ho sognato che mi trovavo con tanta gente
impegnato in una grande manifestazione pacifica a favore dell'Europa
Eravamo su di una grande nave
che, dopo aver navigato nel Mediterraneo e attraverso il Mar Nero,
avrebbe dovuto risalire il corso del Danubio,
toccando tutte le città che vi si bagnavano
e portando a tutti un messaggio di pace
Portavamo con noi un'enorme bandiera dell'Europa
che tutti quanti dovevamo tenere sempre ben dispiegata sul ponte
in modo tale che dall'alto dei cieli fosse costantemente visibile
anche da grande altezza
(come ad esempio ai ricognitori aerei e ai droni
che si fossero trovati a sorvolarci):
così saremmo stati protetti da eventali incursioni missilistiche
e il nostro messaggio sarebbe stato chiaro ed evidente
Il corso del fiume si faceva sempre più tortuoso e fitto di anse
Il viaggio pareva interminabile
A tratti, pareva che il fiume andasse in discesa
e la nave, sbuffando e tremando in tutti i suoi giunti,
doveva arrancare, come in salita, di conseguenza,
non soltanto controcorrente
E, alla fine, arrivavamo a Vienna,
e, benchè ci fosse ancora un po' di navigazione da fare,
già sentivo che la nostra missione era compiuta,
che il nostro canto per l'Europa era stato cantato
sino in fondo
Avremmo salvato l'Europa?
No so!
Ma so per certo che alcune cose si fanno
perchè è giusto così,
senza chiedersi perchè
Poi, mi svegliavo e non potevo più dormire
perchè ripensavo a quel mio cazzo biforcuto
e al fatto che non sarei più stato normale,
con un pene unico e solo, come tutti
Mi sono alzato,
abbandonando la stanza buia e silenziosa
nella quale mi sentivo soffocare
e sono andato via
Avevo qualcosa da scrivere,
subito, prima di dimenticare
(Palermo, il 17 agosto 2022)
La seconda parte del sogno - chissà come - mi è stata ispirata dall'ultimo libro di Paolo Rumiz (Canto per l'Europa, Feltrinelli, 2021) che, da molti mesi se ne sta sul mio comodino in attesa di una lettura più vigorosa.
A differenza di altri scritti di viaggio di Rumiz non mi prende, forse perchè è troppo poetico e visionario.
Ma come sottolinea Umberto Eco il contenuto dei libri in modi misteriosi si travasa dentro di noi anche qando non li leggiamo in modo canonico, dall'inizio alla fine.
Giusto la sera prima avevo preso tra le mani il volume, cercando di recuperare il filo interrotto, ma avevo troppo sonno e ho lasciato perdere.
Eppure ciò è stato sufficiente a creare una traccia onirico.. E questo è davvero uno dei misteri del sognare.
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(dalla scheda editoriale su IBS) Paolo Rumiz scrive un poema che ricorda le sonorità de La cotogna di Istanbul, ma al tempo stesso, nel richiamare il mito della fondazione del nostro continente, si interroga sulle sue origini, sui suoi valori, sui suoi strappi e sulle sue lacerazioni: in un dittico ideale con Il filo infinito.
«Una cintura di costellazioni ornava le murate della barca come segno d'augurio per il viaggio.»
Una giovane siriana, profuga di guerra, fugge sulla barca a vela di quattro uomini assetati di miti. La ragazza si chiama Evropa. Da quel momento la leggenda della principessa fenicia rapita sulla costa del Libano da Giove trasformatosi in toro si intreccia con gli eventi del Mediterraneo di oggi: emigrazioni, secessioni, conflitti, turismo di massa. Ingravidata in sogno dal re degli dèi, la ragazza riesce a sbarcare in Italia dopo infinite avventure e a dare il suo nome alla Terra del Tramonto, che però non riconosce in una figlia dell'Asia la Grande Capostipite. Dopo il suo drammatico sbarco, Petros, il capitano, continuerà a viaggiare da solo senza più attraccare in nessun porto. Clandestino anche lui, ma libero, fino alla sua misteriosa scomparsa.
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Il sogno del totem - Frammenti e pensieri sparsi
Parlavo e parlavo, come se fossi immerso in una seduta di psicoterapia, ma ero io stavolta nella veste di paziente Dicevo: Dottore, questa notte ho fatto un sogno E lui : Sentiamo ... Ho incontrato
http://www.frammentipensierisparsi.net/2021/05/il-sogno-del-totem.html
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