
Ho letto per la prima volta Il Cigno di Sebastiano Vassalli (Einaudi) nel 1993, alla sua prima uscita nella collana Supercoralli.
Di recente ho ripreso il volume dagli scaffali scritto da una rinnovata curiosità. E l'ho riletto con molto piacere.
Il volume di Vassalli offre uno spaccato dell'Italia unificata a cavallo tra la fine del secolo XIX e e i primi del Novecento.
E racconta di un delitto eccellente, che fu quello di Emanuele Notarbartolo, rimasto formalmente irrisolto, dopo ben tre processi celebrati tra Milano, Bologna e Firenze.
La vicenda giudiziaria durante quasi un decennio si risolse con il proscioglimento da tutte le accuse dell'allora onoverole Raffaele Palizzolo, deputato del Regno (in qualità di presunto mandante) e di Piddu Fontana,presunto esecutore dell'omicidio.
Lo sfondo dell'omicidio fu quello dello scandalo della Banca Romana e del Banco di Napoli, oltre che del Banco di Sicilia, di cui Notarbartolo era funzionario.
Questi istituti di credito erano autorizzati, al tempo, a emettere moneta carta, in assenza di una Banca Centrale, con la conseguenza che venivano portate avanti ogni sorta di malversazioni, in cui Francesco Crispi, per due volte Primo Ministro, fu implicato.
L'importanza della vicenda giudiziaria fu grande e rilevante, dal momento che per la prima volta si parlò di Mafia e della collusione tra questa organizzazione criminale e il potere politico.
Il Cigno (era questo il modo in cui confidenzialmente veniva chiamato il vanaglorioso Palizzolo) racconta di una vicenda ancora attuale, in cui l'ieri sembra oggi e dalla quale appare che, indubitabilente, nulla è è cambiato dai primi anni dell'Italia unificata: è una parabola efficace che mostra come le radici dei malaffare di oggi si ritrovano nella storia passata. E quindi questa storia di Vassalli, a metà tra il romanzo e il saggio di ricostruzione micro-storica e di affresco di un'epoca, non ha perso il suo smalto.
Rimane pienamente valida la riflessione contenuta ne "Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".
Purtroppo Il Cigno, sia nell'edizione nei Supercoralli sia in quella successiva nella collana dei tascabili non è più disponibile in catalogo, Ma è possibile ancora trovarlo nel mercato online dei libri di seconda mano e vintage.

L'autore. Sebastiano Vassalli, nato a Genova, sin dalla prima infanzia vive in provincia di Novara.
Laureato in Lettere a Milano, ha discusso con Cesare Musatti una tesi su "La psicanalisi e l'arte contemporanea".
Dagli anni sessanta si è dedicato all'insegnamento e alla ricerca artistica della Neoavanguardia, partecipando anche al Gruppo 63.
Solo in seguito si è dedicato anche alla scrittura, incontrando successo soprattutto grazie al suo romanzo storico La chimera, ambientato a Novara negli anni a cavallo fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo.
Fra i suoi titoli ricordiamo - oltre alla già citata Chimera - La notte della cometa, Sangue e suolo, L'alcova elettrica, L'oro del mondo, Marco e Mattio, Il Cigno, 3012, Cuore di pietra, Un infinito numero, Archeologia del presente, Dux, Stella avvelenata, Amore lontano, La morte di Marx e altri racconti, L'Italiano e Dio il Diavolo e la Mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni.
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