![Maria Attanasio, Dall'Atlante agli Appennini, Orecchio Acerbo, 2008 (con le illustrazioni di Francesco Chiacchio)](https://img.over-blog-kiwi.com/1/49/88/57/20180111/ob_f63d0c_ob-931f0c-dallatlante-agli-appennini.jpg)
Dall'Atlante agli Appennini (di Maria Attanasio, con le splendide illustrazioni di Francesco Chiacchio), pubblicato nel 2008, è una storia della modernità, nel senso che ha come protagonista il giovanissimo Youssef che, lasciando il piccolo villaggio in cui è nato sui monti dell'Atlante, intraprende un viaggio della speranza - lungo, avventuroso, pieno di incognite e di inceppi - verso l'Italia del Nord per ricongiungersi con la madre lontana dalla quale da tempo non ha più ricevuto notizie.
Il titolo del racconto riecheggia il celebre racconto di Edmondo De Amicis, Dagli Appennini alle Ande, il racconto mensile di Maggio, contenuto nel libro Cuore (pubblicato per la prima volta nella sua interezza nel 1886): diversi sono i luoghi di partenza e di arrivo; diversa l'epoca; diversi i nomi dei personaggi. Ma in fondo il succo della storia è il medesimo.
Ed è anche una storia "edificante" nel senso deamicisiano, in quanto dovrebbe aiutarci a riflettere e far riflettere che, in fondo, nulla è cambiato dai tempi in cui De Amicis ambientava le sue storie, cioè quelli dell'Italia post-risorgimentale.
Allora, negli anni intermedi tra l'Unità d'Italia e l'inizio del Novecento (e forse anche dopo) erano gli Italiani ad andare via alla ricerca di una vita migliore, imbarcandosi sui bastimenti e talvolta sottoponendosi a procedure ne a situazioni di sfruttamento simili a quelle dei moderni migranti.
Questo libro è utile perchè può aiutare a risvegliare coscienze sopite e puà serivre a riesumare antiche memorie di quando eravamo noi, italiani ed europei, ad essere migranti con il nostro carico di speranze e di sogni di una vita migliore.
E' un libro sul presente, sulla diversità e l'emarginazione che chiedono di essere integrate, ma anche per la memoria, oltre che di ferma denuncia nei confronti di chi, senza cuore - ora come nel nostro passato lontano - sfuttta i migranti.
Sicuramente, per il suo elevato potenziale educativo, questo volume andrebbe fatto leggere nelle scuole (cosa che, in effetti, viene fatta, poichè è stato pubblicato da Orecchio Acerbo che si occupa di editoria scolastica), ma soprattutto a taluni dei nostri politici (o meglio gli pseudo-politici) che presumono di sapere molto, ma che in realtà sono ignoranti e digiuni di cultura e di conoscenza della storia (oppure se sanno mentono o fanno finta di non sapere o di non conoscere le lezioni della Storia).
(nota editoriale nel risguardo di copertina) Un ragazzino, poco più di un bambino. La madre lontana, a lavorare in un paese straniero. Qualche saluto dai parenti di ritorno, poche lettere, poi neppure più quelle. E poi la decisione di imbarcarsi per andare a cercarla in quel paese lontano. La fame, il freddo, la paura. Per giungere però, col fiato sospeso, all'atteso lieto fine. Titolo, trama, personaggi, tutto è esplicito e diretto riferimento a Dagli Appennini alle Ande. Ma Marco è diventato Youssef, il suo paese non è ai piedi dell'Appennino ligure ma dell'Atlante marocchino, l'Eldorado non si chiama Argentina ma Italia. Da una delle più interessanti scrittrici siciliane dei nostri giorni, la trasposizione contemporanea di uno dei più noti racconti di Edmondo De Amicis. Romanzo d'avventura e al tempo stesso lirica e dolente partecipazione sia alle sventure dell'emigrazione, sia al dramma della separazione di madre e figlio, Dall'Atlante agli Appennini è anche ferma e radicale denuncia di chi tutto questo sfrutta. Senza Cuore. Alla sua quarta ristampa, una nuova edizione del nostro libro più adottato nelle scuole.
Cuore (1889)/Maggio/Dagli Appennini alle Ande - Wikisource
Ma trascorso un anno dalla partenza, dopo una lettera breve nella quale essa diceva di star poco bene di salute, non ne ricevettero più. Scrissero due volte al cugino; il cugino non rispose. sero ...
https://it.wikisource.org/wiki/Cuore_(1889)/Maggio/Dagli_Appennini_alle_Ande
Seguendo questo link si può leggere il testo integrale del racconto di De Amicis