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9 luglio 2015 4 09 /07 /luglio /2015 06:29
Il Messaggero

Un ratto avventuroso si mosse dalla sua tana, in un luogo sicuro, e venne allo scoperto nella Giungla metropolitana, esposto al caldo sahariano di un'estate precoce e ai mille pericoli del Mondo di Sopra.

Si incamminò lungo una via e vide che quella città di sopra che ben poco conosceva, poichè la vedeva soltanto di notte, quando di soppiatto veniva fuori alla ricerca di cibo, era sporca e piena di rifiuti maleodoranti, prossimi alla putrefazione.

Le sue vibrisse tremarono di piacere, il nasino umido palpitò: ma volle resistere al richiamo dell'istinto che lo avrebbe spinto ad avventarsi su quelle montagne di cibo.

Piuttosto, voleva avvisare qualcuno, chiedere aiuto, lo squallore della città pervadeva il suo folto pelo e penetrava nella sua carne e nelle sue ossa.

Percorrendo la via lungo la quale si era incamminato sarebbe giunto alla casa di un un uomo potente che governava tutta la città di sopra, così come il Decano dei Ratti governava la città di sotto.

Avrebbe voluto portargli un messaggio, chiedendogli di pulire meglio la bella città di sopra, anche al costo di ridurre la quantità di succulente prelibatezze che lui e il suo popolo avrebbero potuto trovare scavando nelle montagne di rifiuti e di spazzatura abbandonati.

Il suo senso estetico ne era profondamente offeso: in fondo il ratto-messaggero aveva studiato le Belle Arti nel Mondo di Sotto.

Il suo empito tuttavia rimase senza esito: morì sopraffatto dalla calura molto prima di arrivare nei pressi della casa di quell'uomo potente.

E rimase lì, sul nudo cemento, morto stecchito ad incartapecorirsi al sole e il suo messaggio rimase lettera morta.

La carcassa di un ratto morto in Via Principe di Paternò, a Palermo. A chi tocca rimuovere le carogne degli animali? Non spetta più a nessuno: non c'è a quanto pare un servizio preventivo, ma solo su chiamata da parte del cittadino. Un tempo gli animali morti venivano raccolti da una categoria di lavoratori specializzati nel settore della produzione artigianale di colla. E tutto faceva brodo... Come anche le deiezioni solide degli animali venivano immesse nel circuito delle fabbriche artigianali di lavorazione e colorazione delle pelli. La modernizzazione disturba degli equilibri e trasforma cose prima considerate utili e tali da alimentare dei circuit lavorativi e produttivi minimali, in prodotti di scarto di cui nessuno vuole più occuparsi.

La carcassa di un ratto morto in Via Principe di Paternò, a Palermo. A chi tocca rimuovere le carogne degli animali? Non spetta più a nessuno: non c'è a quanto pare un servizio preventivo, ma solo su chiamata da parte del cittadino. Un tempo gli animali morti venivano raccolti da una categoria di lavoratori specializzati nel settore della produzione artigianale di colla. E tutto faceva brodo... Come anche le deiezioni solide degli animali venivano immesse nel circuito delle fabbriche artigianali di lavorazione e colorazione delle pelli. La modernizzazione disturba degli equilibri e trasforma cose prima considerate utili e tali da alimentare dei circuit lavorativi e produttivi minimali, in prodotti di scarto di cui nessuno vuole più occuparsi.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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