Le vene, le arterie e i nervi della città
sono messi a nudo
Il cielo è d'un azzurro intenso
e il riverbero costringe
a strizzare gli occhi
Il caldo e la fornace del sole
impongono un peso intollerabile
sulle spalle dei viandanti
che avanzano ricurvi
quasi schiacciati al suolo
Donne stravolte dalla calura
barcollano e vagano,
le unghie dei piedi con lo smalto sbreccato
e le crescite bianche dei capelli sotto la tintura
vestiti sciatti e incolori
Negozi chiusi e abbandonati,
saracinesche abbassate per sempre
segnano l'irreversibile declino
Automobili parcheggiate
da anni,
con le gomme a terra
e ricoperte dalle deiezioni degli uccelli
Carcasse di animali
caduti per un'improvvisa moria
intasano i marciapiedi
Nugoli di polvere si levano,
foglie secche mulinano
in vortici
mentre altre scricchiolano e scoppiettano,
sotto i piedi,
mescolate a fogli di giornale, stampe pubblicitarie
oggetti di plastica
frammentati/accartocciati
L'aria afosa è pervasa dal sentore di bruciato
di erba secca e di legno di pinastri
che ardono da qualche parte
A intervalli regolari
sovrasta i rumori del traffcio quotidiano
il rombo dell'aereo
che porta i suoi carichi d'acqua sul monte
Fire on the mountain
desolazione metropoitana
degrado
solitudine
Gli scarafaggi impazzano
i gatti se la godono
Loro sarà la città,
quando noi non ci saremo più
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