Esattamente un anno fa, questo scrivevo
Forse il giorno prima, avevo partecipato ad una trasmissione radiofonica in diretta (invitato da Michelangelo Pavia) sulla psichiatria e sul senso della psichiatria. Qualcuno degl ascoltatori mi ha posto una domanda sulla differenza tra tristezza e malinconia.
Lì pe
lì ho dato una risposta che, per e, tuttavia, non è stata pienamente soddisfacente.
Ci ho rimuginato sopra e , il giorno dopo, mentre camminavo con il cane, per la mia consueta passeggiata mattutina, è scaturita questa composizione che, in fondo, fornisce una risposta più esauriente e articolata a quella domanda.
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Soffia il vento oggi
Sacchi plastici vuoti, buttati via,
si gonfiano e prendono il volo
come le mongolfiere del tempo antico
e si muovono capricciosi qua e là
Anche i gabbiani seguono il vento
nel loro volo planato
Il vento evoca come sempre
solitudini, erranze e terre lontane
Un paio di guanti abbandonati
sull’asfalto attrae la mia attenzione
Uno dei due,
con le dita serrate a pugno
punta il medio verso l’alto
in uno sberleffo
Ieri mi hanno chiesto
quale sia la differenza
fra tristezza e malinconia
La domanda è rimasta inevasa
perché non c’era abbastanza tempo
per dire qualcosa che avesse
un senso compiuto
e, sul momento,
io stesso sono rimasto spiazzato
Lo dirò adesso, allora,
ispirato dal vento che soffia
e che respira tutt’attorno a me
A volte la malinconia può essere una malattia,
una condizione patologica da cui
un tempo si poteva uscire
con facilità dopo uno o due episodi
Adesso, con i farmaci antidepressivi,
sta diventando una condizione di vita
per sempre,
un destino
Ineluttabile e ineludibile
I depressi sono dei diabetici dell’anima
La tristezza, invece, è uno stato d’animo,
una forma di lieve dispiacere interiore
- lo spleen lo chiamavano i Britannici -
o anche una sensazione di vuoto
e di futilità,
appartenenti a buon diritto
alla sfera degli affetti
Solo che oggi nessuno
vuole più avere l’incomodo
di sentimenti troppo intensi
da elaborare e da superare
o di stati d’animo scomodi
Si vuole e si ricerca un benessere gonfiato
a tutti i costi
Si vuole essere performanti,
maniacalmente eccitati
Pochi son disposti
ad affrontare le turbolenze dell’anima
facendo riferimento soltanto
alle proprie proprie forze
E allora anche per la tristezza
si va dal medico
che sarà il più delle volte lieto
di prescrivere dei farmaci
che é poi la cosa che sa meglio
Peoples’ littke Helper
o stampelle chimiche
o pillole magiche
di pronto soccorso morale
Bisogna invece rivendicare il diritto
a sperimentare
una normale tristezza
un normale dolore
Esiste una condizione del vivere
che sia esente
dal dolore e dalla tristezza?
A queste condizioni dell’animo
bisogna guardare
In tutta la loro profondità e intensità
senza distogliere lo sguardo
e, in questo modo, si cresce
in continuazione
La risposta chimica fa abortire,
prima ancora che abbia inizio,
questo processo
Bisogna piuttosto ascoltare il vento
con il suo carico di malinconia
e gli echi di voci lontane
che ci parlano
e ci raccontano le loro storie
Provando ciò
e ascoltando queste storie
portate dal vento
possiamo avere conforto
e trarre la consapevolezza
che noi, con le nostre normali tristezze,
con il nostro normale dolore interiore
non siamo soli nell’universo
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