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12 febbraio 2013 2 12 /02 /febbraio /2013 11:50

Quando mi schiaccia un'unghia e gridai di doloreUna volta mi schiacciai un'unghia della mano nel chiudere un pesante sportello di ferro: lo sportello si era inceppato, io lo forzai e cedette all'improvviso sicchè il dito con tutta l'energia che io avevo messo per smuoverlo, venne schiacciato tra questo e lo stipite (pure di ferro).

Che mi schiacciasi un'unghia mi era già capitato, ma quella volta vidi letteralmente le stelle.

Il dito fu presto gonfio come un peperone e l'unghia fu rapidamente nera (per il versamento ematico sottostante o, come si dice in linguaggio tecnico, a causa dell'ematoma subungueale) e pulsante.

Penai per due giorni, a causa del dolore e di quella continua pulsazione.
Poi a distanza di qualche mese, riebbi un unghio del tutto nuovo (e, fortunamente, senza alcuna significativa deformità).

Ma soprattutto, nei primi giorni dopo il trauma la mia sensibilità era tutta concentrata in quell'unghia offesa (tipico esempio di alterazione della cenestesi "focale")...

 

 

Qualche anno dopo, mentre camminavo per strada, fui testimone di una scena.

Un tipo che usciva dalla macchina, chiuse con forza lo sportello senza accorgersi che la fidanzata aveva le mani proprio sulla giunzione tra carrozzeria e sportello.

Bam! E il danno fu inevitabile.
La ragazza gridò di dolore e sbiancò in viso.

Il fidanzato cercava di consolarla, ma in modi poco efficaci (in più si sentiva colpevole del fattaccio e le sue premure erano in qualche modo falsate dal suo bisogno di essereoblativo e riparatore...).

Io, memore della mia pregressa esperienza (che, davanti a quella scena, balzò subito in primo piano nel mio panorama emozionale) non potei resistere...
Mi avvicinai ai due in ambasce e, senza preamboli, mentre la ragazza si torceva letteralmente i polsi in preda alla sofferenza, dissi: "Io so cosa vuol dire, lo capisco bene quello che provi. E' capitato anche a me!"
Dopo di ciò, dopo aver dato prova di questa forma di solidarietà empatica e ritenendo di aver assolto il compito, voltai loro le spalle e me ne andai.
No so perchè lo feci: la mia aesternazione fu il frutto di un irrefrenabile impulso.
Certo che i due, e ancor di più la ragazza "offesa", mi gurdarono allibiti e, forse, non capirono nemmeno il senso della mia frase.
Ma non ci fu il tempo di approfondire, perchè dopo aver espresso solidarietà in questo modo strano, me ne andai...

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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