Spesso quando mio figlio era piccolo, a partire da piccoli eventi o da banali osservazioni nella realtà che ci circondava, gli raccontavo una piccola storia.
A volte la storia, a partire da un piccolo incipit assumeva il carattere di un dialogo e quindi si sviluppava secondo direzioni inattese.
Eravamo sempre molto interessati alle grandi magnolie che contornano possenti la strada che intereseca via Lombardia e che si chiama appunto "Viale delle magnolie", un tempo viale d'accesso ad una villa patrizia oggi scomparsa perchè inghiottita dal cemento dell'espansione urbanistica nord di Palermo.
Sulle magnolie con quelle radici pensili che uno facilmente poteva immaginare come tentacolari e voraci c'erano sempre molte storie da raccontare.
Queste storie spesso le trascrivevo quando erano ancora fresche nella mia mente e a volte le spedivo per lettera a Franceschino, sperando che qualcuno gliele leggesse o che a distanza di tempo se le ritrovasse come un piccolo lascito della memoria.
Ma, purtroppo, la maggior parte degli scritti - a lui trasmessi per posta - sono scomparsi in occasione di una "purga", motivata dall'esigenza di un generale rinnovamento della stanza di Franci, decretata da sua madre; e molte di quelle cose "da sbarazzare" mi sono state recapitate al mio domicilio, perchè io decidessi se conservarle o buttarle (perchè obsolete).
Ecco, io credo che in questo campo niente possa veramente andare incontro ad obsolescenza.
Tutto può rimanere molto vivo e palpitante, come espressione della volontà di preservare la memoria dei nostri anni passati e come strumento di una possibile (e umanamente desiderabile) proiezione nel futuro.
Stranamente, è venuto fuori che una storia è sopravvissuta alla purga omnia.
Franci mi ha rivelato di avere trovato un foglio in formato A4, ripiegato in quattro, come se fosse stato contenuto dentro una normale busta da lettera.
Franci mi ha portato il foglio per farmici dare un'occhiata, visto che io non riuscivo più a ritrovare il file da nessuna parte.
Ed ecco qua il piccolo dialogo daltitolo "Magnolie e Carnotauri", datato 9 giugno 2003.
Magnolie e carnotauri
Ci sono dei graffi sull'asfalto, delle profonde ed irregolari incisioni che sembrano essere state fatte da artigli giganteschi.
Cosa sono questi segni, papà?
Da qui sono passati i terribili carnotauri e questi sono i segni lasciati dalle loro unghie. Vengono di notte, quando nessuno li può vedere, entrano nel giardino di questa casa e stanno a spiare cosa accade, sbirciando dalle finestre del terzo piano.
Perchè si mettono a guardare proprio attraverso le finestre del terzo piano, papà?
Perchè i carotauri sono troppo alti per guardare attraverso le finestre del primo o del secondo piano. Per farlo dovrebbero metttersi sdraiatia pancia sotto e non starebbero comodi.
E le magnolie, cosa fanno le magnolie?
Le magnolie sorvegliano la strada. Stanno lì con le loro radici pensili, pronte a bloccare i carnotauri che si avvicinano troppo alla nostra via.
L'albero orecchio all'angolo del viale delle magnolie, con il suo gigantesco orecchio fa da sentinella. E non appena si accorge dei passi pesaanti dei carnotauri in avvcinamento (che fanno così: Tum! TUM TUM!) mette sull'avviso tutte le altre magnolie che predispongono le loro radici come lazi per catturarli ed avvilupparli. Ma questa faccenda dei carnotauri che vengono di notte non la sa nessuni. E su di essa bisogna assolutamente mantenere il segreto. Se no, le magnolie non ci proteggeranno più dalle incursioni degli intrusi.