Sono profondamente addolorato e incredulo per quello che è successo a Brindisi: lo scoppio dell'ordigno e la scampata strage di tanti ragazzi innocenti, ma già il bilancio è gravissimo con una studentessa morta subito sul colpo, al momento dell'esplosione, e nove i ragazzi feriti di cui una - gravissima - lotta tra la vita e la morte (ed è in atto sottoposta a complicati interventi chirurgici che tentano di porre riparo alle lesioni riportate). Alle 7.40 si è verificata davanti al Liceo Tecnico "Falcone e Morvillo" di Brindisi l'esplosione di tre bombole di gas, collocate all'interno di un cassonetto (appositamente spostato dalla sua sede originaria) e probabilmente armate con un timer, predisposto per causare l'esplosione alle 7.55, l'orario di maggiore afflusso dei ragazzi pendolari. L'ordigno è esploso anzitempo e ciò ha fatto sì che si sia evitata una strage di maggiori proporzioni, ma non è di minore impatto il bilancio attuale di un morto e di nove feriti gravi.
Il Liceo tecnico, preso di mira dall'attentato, significativamente reca il nome di "Falcone e Morvillo", mentre il giorno predisposto per la strage è quello dell'anniversario dell'attentato in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e i loro uomini di scorta e ancora, ultima delle coincidenze gravide di significato, nello stesso giorno era previsto l'arrivo a Brindisi della "Carovana della Legalità" guidata da Don Luigi Ciotti e dell'Associazione "Libera".
Per tutte queste coincidenze significative, ma anche per il rinvenimento di tracce di un timer (prima si era anche detto di un telecomando) gli organi inquirenti ipotizzano una matrice mafiosa del crudele attentato (e, quindi, visto che si è verificato in Puglia, il rimando è alla "Sacra Corona Unita").
Non si può restare che attoniti e sgomenti davanti a tanta efferatezza e a tanta crudeltà premeditata.