Il 27 dicembre 2011 ha avuto luogo a Ribera, l'inaugurazione del gruppo statuario in bronzo dedicato allo statista Francesco Crispi (1818-1901) e opera del Maestro Salvatore Rizzuti.
La realizzazione del gruppo scultoreo e la cerimonia di inaugurazione del monumento è stato il punto terminale di una serie di iniziative riberese che hanno caratterizzato l'intero anno e che sono state finalizzatre a creare un nuovo - e dovuto - interesse nei confronti della figura dell'illustre patriota risorgimentale e statista da parte delle più giovani generazioni riberesi. Per esempio, nel contesto di simili iniziative, gli studenti di una scuola hanno realizzato un calendario 2011, illustrante mese per mese i momenti più salienti della vita di Crispi, nelle sue azioni da patriota , da politica e da statista.
E' stato un atto quasi "dovuto", grazie all'encomiabile determinazione del sindaco di Ribera Carmelo Pace, visto che la cittadina dell'Agrigentino ha avuto l'onore di dare i natali ad una figura complessa e poliedrica che, indubbiamente, a pieno titolo si può considerare uno dei padri fondatori dell'Unità italiana e uno di quelli che, da statista, fece grande l'Italia nei suoi primi passi nel consesso delle grandi nazioni.
L'idea di un gruppo scultoreo o di una statua o di un semplice buto ha avuto a Ribera delle vicisitudine tormentate, come ha illustrato Mimmo Macaluso, nel corso del suo intervento subito dopo la scopertura dell'opera statuaria, e nel corso degli anni non ha mai avuto un esito felice: sono sopravvenuti ogni volta fatti contrari, inaspettati eventi, non volontà politica, sino alla felice congiuntura delle celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità, con l'attivarsi delle sinergia tra idee e progettualità, con l'ottima disponibilità del sindaco Carmelo Pace e grazie al supporto dato a questa causa dall'Onorevole Giuseppe Ruvolo, parlamentare di origini riberesi.
Sia il sindaco, sia il Presidente della Provincia regionale di Agrigento, sia infine lo stesso Giuseppe Ruvolo hanno potuto commentare con un loro breve intervento il significativo momento.
Il gruppo scultoreo di innovativa concezione rispetto alla retorica della statuaria pubblica che immortalò più volte Crispi, all'inizio del Novecento come la famosa statua del Rutelli che si può ammirare a Palermo a Piazza detta "delle Croci", è opera del Maestro Salvatore Rizzuti.
Si tratta di un'opera in bronzo, significativa per il suo stile, volutamente anti-retorico, ma nello stesso tempo carica di simbolismo e che accoglie- in piedi accanto al Crispi che invece è ritratto seduto in una posa rilassata e pensosa - altrettanto significativamente, un personaggio femminile, carico anch'esso di simbolismo, anche se ispirato a Rosalie Montmasson, al tempo compagna (e poi seconda sposa) del Crispi ed unica donna presente nella Spedizione dei Mille.
L'opera scultorea inaugurata a Ribera è tanto più significativa se consideriamo che viviamo in un'epoca in cui le amministrazioni pubbliche sono sempre più restie ad investire in statue di grandi proporzioni che servano al radicamento della memoria della collettività.
La cerimonia d'inaugurazione (avvenuta in grande stile, con la partecipazione di tutti i sindaci della Provincia d'Agrigento) è stata preceduta - nell'Aula consiliare del Comune - da un piccolo convegno "Crispi, la Sicilia e l'Impresa dei Mille", in cui si sono succeduti il Presidente del Consiglio Comunale di Ribera, il medico riberese Mimmo Macaluso (animatore della manifestazione e appassionato raccoglitore di documenti relativi all'epoca del Crispi) in funzione di moderatore, lo storico Ignazio Parrino che ha parlato delle relazioni che legano la figura di Crispi a Ribera e a Palazzo Adriano, Maurizio Crispi (che ha parlato brevemente dell'importanza dello statista all'interno della sua famiglia), e Raimondo Lentini - anche lui cittadino riberese e storico locale - che ha illustrato i complessi legami tra la famiglia Crispi, con tutte le sue ramificazioni, e Ribera.
Contestualmente, è stata inaugurata una piccola mostra di documenti, illustrazioni e altri importanti reperti (molti originali) messi a disposizione dallo stesso Mimmo Macaluso.
Foto di Maurizio Crispi
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