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27 maggio 2025 2 27 /05 /maggio /2025 12:29
Davide Longo, Il gioco della salamandra

Ho letto con molto piacere il nuovo romanzo di Davide Longo, Il gioco della salamandra (Mondadori, 2024) che ci presenta un nuovo personaggio dell'autore che entra in scena con uno stile narrativo diverso, sia per ritmo sia per inventività.

Si tratta di Olivo Depero ed è un ben strano personaggio. Adolescente, sopravvissuto in modo davvero stupefacente - quasi miracoloso - ad un incidente automobilistico che per qualsiasi altra persona sarebbe stato mortale, autodidatta, dotato di grande intelligenza, sagacia e ottima memoria, ha mostrato nel corso del tempo di possedere una straordinaria capacità (spontanea) di ritrovare ragazzi scomparsi. Vive in orfanotrofio e cambia frequentemente di posto perché o sono le sue doti straordinarie ad inquietare o e lui stesso a fuggire e a depistare i suoi inseguitori, mentre segue le uste di altri ragazzi scomparsi. Legge libri, consulta enciclopedie e mappe, memorizza implacabilmente tutto: è un savant
E' di poche parole: si dà la regola di pronunciare un numero preciso di parole ogni giorni, al di là delle quali, si limita ad interloquire con dei suoni inarticolati ("Uh, uh!"). Delle parole pronunciate, tiene ogni giorno un conto preciso: non va mai in deroga, se non in circostanze eccezionali, ma in tal caso dovrà recuperare in seguito, pronunciando meno parole nei giorni successivi.
Olivo viene ingaggiato da una commissaria torinese molto ambiziosa e desiderosa di fare carriera per risolvere il caso di quattro ragazzi scomparsi, tutti allievi di una stessa scuola torinese e, a questo scopo, viene inserito come allievo dello stesso istituto.
Riuscirà Olivo a risolvere l'enigma?
L'esito delle indagini sarà quello auspicato dalla commissaria?
Verrà sgominata la banda dei rapitori, se di questo si tratta?
In una narrazione lieve ed ironica, c'è mistero, ma c'è anche tanta avventura (comprese le incursioni nei sotterranei di Torino) e c'è alla fine anche il viaggio sul grande fiume che fa tanto pensare al buon Mark Twain.


(risvolto) Un'appassionante indagine del nuovo imprevedibile protagonista di Davide Longo.
Olivo Depero, sedici anni, salta da una comunità all'altra da quando ha perso i genitori in un terribile incidente. Ama i libri, odia i congiuntivi sbagliati, indossa vestiti sempre uguali e dice al massimo seicento parole al giorno, lo stretto indispensabile per comunicare con il mondo. Anche se il mondo non ha segreti, per Olivo, che con la sua intelligenza straordinaria memorizza, deduce, intuisce, vede cose che nessun altro vede. È per questa sua dote che una commissaria di polizia disperata pensa che lui sia l'ultima possibilità per ritrovare quattro adolescenti scomparsi. Un caso in cui c'è qualcosa di strano che Olivo non riesce a capire. Esattamente come piace a lui.

L'autore. Davide Longo, nato nel1971 a Carmagnola, è uno scrittore italiano nato e vive a Torino dove insegna scrittura presso la Scuola Holden. Tiene corsi di formazione per gli insegnanti su come utilizzare le tecniche narrative nelle scuole di ogni grado. Tra i suoi romanzi ricordiamo, Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos, 2001), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004), L’uomo verticale (Fandango, 2010), Maestro Utrecht (NN 2016), Ballata di un amore italiano (Feltrinelli 2011). Nel 2014 ha scritto il primo romanzo della serie che ha come protagonisti Arcadipane-Bramard Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021), cui è seguito il secondo Le bestie giovani (Feltrinelli 2018, Einaudi 2021), il terzo episodio della serie Una rabbia semplice (Einaudi 2021), il quarto La vita paga il sabato (Einaudi 2022) e il quinto, Requiem di provincia (Einaudi, 2023).
Nel 2017 ha scritto la sceneggiatura per il film Il Mangiatore di Pietre interpretato da Luigi Lo Cascio.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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