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Di quando in quando
ritorno al cimitero
Ho trascurato di andarci in visita
per i miei morti,
lo ammetto
Ma non ho mancato mai
di passare dalla sepoltura di famiglia
quando sono andato ad onorare
e a compiangere altre morti
Sono momenti questi
In cui ci si ritrova a pensare
ai propri morti
alla propria solitudine
al cospetto della morte
ma anche al senso di solidarietà
che ogni morte genera
Nessun uomo è un isola
Quando la campana suona a morto,
non chiedere mai
per chi stia suonando,
perché essa suona anche per te
I commiati
i transiti
i passaggi
sono sempre tristi
ma posso anche essere un momento
che accresce
attraverso la perdita
la nostra forza interiore
al pensiero che coloro che ci lasciano
stiano entrando in qualche modo
in una Luce trascendente e ineffabile,
in un Mistero
che travalica qualsiasi fede
qualsiasi convinzione religiosa
Il cimitero
I riti ultimi
Il fumo dell’incenso
L’aspersione dell’acqua benedetta
sono tutti passaggi necessari
perché scandiscono
il rituale della transizione
e lo rendono solenne
Noi viviamo quel transito
come se fossimo noi stessi
a dover transitare
da questo all’altro mondo
Siamo noi colui o colei
che non è più
Siamo noi dentro a quel feretro
Siamo noi i destinatari
del pianto e della commozione
La Morte in sè é impensabile,
indicibile,
incommensurabile,
indescrivibile
ed é solo specchiandoci in altre morti
che possiamo prefigurarci
il nostro trapasso
Il cimitero con i suoi viali
fiancheggiati di bosso e di alti cipressi,
con le sue sepolture di pietra
dalle cappelle gentilizie
alle sepolture verticali
chiuse da una lapide orizzontale
più o meno adorna di sculture
di scritture di immagini dei defunti
di scritte dolenti
e quell’odore dolciastro
che è a metà tra profumo
denso e sontuoso di fioriture
e vago sentore di putrefazione,
le sepolture spoglie e decadenti
da tempo abbandonate
e senza più nessuna cura
da parte di mani amorevoli,
tutto ciò ci rimanda
con prepotenza
alla consapevolezza dell’impermanenza
Per stare nella vita
occorre esser capaci
di stare nei pressi della morte,
di lasciarci toccare da essa
Per vivere
bisogna saper morire
Foto di Maurizio Crispi
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