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26 marzo 2024 2 26 /03 /marzo /2024 11:45
Rami scarnificati dopo capitozzatura selvaggia (foto di Maurizio Crispi)

Rami scarnificati dopo capitozzatura selvaggia (foto di Maurizio Crispi)

Dopo molto lottare
mi addormentai
Sognai
Vissi vite vicarie e sostitute
Feci molte cose
prosaiche e ordinarie,
ma anche d’avventura
Dopodiché tornai allo stato di veglia,
riemersi,
senza poter ricordare
Tutto svanito,
perso,
cancellato,
obliato

E si levó anche un vento di tempesta
che tutto trascinò via
in un vortice

Sarà per una prossima volta

Maurizio Crispi (25 marzo 2024)

Mah!
Anche questa notte
ho sognato
Mi pareva di non ricordare nulla,
poi è emerso un brandello onirico,
un qualcosa,
un qualcuno,
ombre

Ed è questo
C’era la rievocazione
d’un evento triste e fatale
Esattamente un anno prima
una donna era stata uccisa,
un’insegnante,
aggredita da un pazzo,
armato di un coltello fatidico,
mentre svolgeva il suo lavoro
Erano tutti fermi lì
a rispettare un minuto di dolente silenzio
per ricordare la vittima
Io che ero all’oscuro di tutto,
venivo a saperlo solo in quel momento
e cercavo di unirmi a quel cordoglio,
in punta di piedi

Maurizio Crispi (26 marzo 2024)

La vita è sogno (dal web)

1. Ho dormito a lungo
di sasso, come un ghiro
Ho sognato che dormivo
e che mentre dormivo sognavo

Sognavo di sognare
E poi, ancora, sognavo di sognare
che stavo sognando
e, nel pieno del sogno del sogno
in cui sognavo, mi svegliavo
e vivevo una vita
che non era quella reale 
ma apparteneva al sogno
Alla fine, non potevo più distinguere
tra sogno e realtà 
e non potevo più dire 
- e nemmeno sapere - 
chi io fossi 
e dove fossi

(20 marzo 2024)

Angolo dei ricordi (foto di Maurizio Crispi)

2. Questa notte ho dormito come un ghiro

Sogni profondi intervallati da brevi risvegli 

Dormivo 
e mi sembrava di essere 
sempre nello stesso sogno 
in cui succedevano cose diverse,
come in una storia 
che si dipanava con diversi capitoli
Un motivo conduttore 
era un farmaco 
che provocava un sonno profondo 
Tutti lo prendevano 
E, in diversi momenti del sogno, 
io avevo a che fare con molte persone,
conoscenti e non,
che venivano prese da irresistibile sonnolenza
Dopo che ne avevano assunto una o più dosi,
ad alcuni suggerivo 
di andare a distendersi da qualche parte,
anziché stare con la testa ciondoloni
Tra questi, c’era un giovane medico
figlio d’una mia cara amica,
ma anche il mio collega del lavoro attuale
che se ne stava bellamente a dormire
con la testa appoggiata sul tavolo,
russando come un trombone
Io dicevo: Dai! Dai!
Lo scuotevo dal torpore:
Dai! vai a metterti sdraiato che è meglio!
Dopo ripetute esortazioni
lui si decideva infine
a seguire il consiglio
Cercavo di aiutarlo a mettersi in piedi
Ma lui diceva: Nono! 
Faccio da solo, e grazie!

Poi, in un’altra parte del sogno
mi ritrovavo in mare su d’una barca 
da canottaggio,
una iole da mare
Vogavo con energia
Le condizioni del mare si prestavano molto allo sforzo remiero:
c'era solo qualche leggera increspatura
Procedevo a ritmo regolare
battendo dei colpi ogni tanto
per vivacizzare l'andatura
Più lontano c’era una iole a otto
per me irraggiungibile
L’equipaggio si esercitava
a fare delle partenze
e a battere dei colpi
Era bellissimo vederli andare
all’unisono,
come un meccanismo 
perfettamente funzionante

 

Poi, mi ritrovavo a terra e camminavo
con un grande borsone sulle spalle
alla ricerca di un posto dove fare la doccia,
dopo lo sport 
e il vigoroso allenamento
Passavo da una piazza
dove era in corso una grande manifestazione di protesta
C’erano gruppi variopinti 
con stendardi e gagliardetti rossi
Erano rappresentate diverse categorie di lavoratori,
diverse organizzazioni sindacali,
ognuna con i propri propri contrassegni
C’era un palco 
sul quale si avvicendavano gli oratori
Uno speaker mi vedeva passare lontano
Mi riconosceva e mi chiamava
Parlando al microfono, 
diceva a tutta la piazza:
Qui, c’è il dottor Crispi!
Ora ci dirà qualcosa!
Siamo lieti averlo con noi!
Io mi avvicinavo schernendomi,
ma allo stesso tempo ringraziandolo
Ma chi era?
Lo zio Sandro?
Non so 
Mi pareva di riconoscerlo

Eppure…

Quale motivo aveva per chiamarmi 
sul palco, lo zio Sandro?
Mi metto a turno
Ma l’organizzazione ferrea della giornata
non consente 
che io possa essere inserito tra gli oratori,
e nemmeno tra i datori o i fattori
In effetti uno dei gruppi rappresentanti
in questa grande onda sindacale
- è costituito  dai lavoranti di un’azienda agricola di stampo biologico 
E hanno portato in rappresentanza 
del loro lavoro magnifiche caciotte 
e altri squisiti prodotti della terra
Man mano che i diversi gruppi
dicono la loro sfilano via
con i propri variopinti costumi
gli stendardi e le armi,
e se ne vanno
Io mi ritrovo a camminare
con lo speaker di prima
- che è lo zio Sandro - 
quello che mi aveva invitato a salire sul palco
Io sono sempre con il borsone dello sport
appeso alla spalla
Camminiamo a lungo 
parlando del più e del meno
e anche senza meno
Io vorrei andare alla sede del circolo sportivo-nautico
per farmi una bella doccia rigenerante
e poi tornare a casa dove mi aspettano
Camminiamo, camminiamo
Chiacchieriamo e chiacchieriamo,
un chiacchiericcio continuo
Sfilano davanti ai nostri occhi
edifici di ragguardevole fattura
Ma non ci fermiamo mai
ad osservarli meglio e a commentarli

 

Passando in una fase successiva del sogno,
sono li che cammino non più con quello speaker,
ma con una mia amica
dei vecchi tempi andati
Procediamo a passo indolente
lungo le banchine d’un vecchio porticciolo
e mi rendo conto
che la sede nautica del circolo
al quale sono diretto
l’avevamo già superata da tempo
lasciandocela alle spalle
Che guaio!
Quindi, adesso si poneva la necessità 
di tornare indietro, e per farlo
occorreva camminare lungo i moli del porto vecchio
dove c’è un’infinità di imbarcazioni da diporto alla fonda
Siccome si tratta di attracchi 
dati in concessione a diversi club 
il passaggio non è libero,
e nemmeno agevole
Bisogna inventarsi
Bisogna superare ostacoli
Saltare come stambecchi
Acquattarsi per superare basse recinzioni
Strisciare
E così via, come in un percorso di guerra
Sono impacciato da diversi oggetti che tengo in mano
Alcuni deperibili, come importanti documenti cartacei,
forse anche le mie carte di credito,
una scatoletta con dei farmaci
In un passaggio difficile,
tutti questi oggetti cadono in acqua
Cerco di afferrarli
Io stesso devo mettermi 
con i piedi a mollo
L’acqua fortunatamente è pulita
anche se emana un forte odore 
di alga, pesce e putredini varie 
e queste sollecitazioni olfattive
causano gran dolore alle mie nari
Mentre mi agito per cercare di riprendere
ciò che è caduto in acqua
prima che si inzuppi e si rovini
casca un bilanciere
messo lì in precario equilibrio
proprio sul ciglio del molo
e con un tonfo cupo s’inabissa
Wow! Whoops!
Non c’è niente da da fare
Non si può più riprendere
Lì vicino c’è ormeggiata 
una piccola imbarcazione da diporto
Io e la mia amica pensiamo di risolvere
il problema dello spostamento da compiere,
facendolo per mare anziché via terra,
appropriandoci temporaneamente
di questa barchetta
molto stretta e instabile
Per salirci sopra dobbiamo compiere
vari contorcimenti
molto buffi, da comica finale
con goffaggini alla maniera di Stanlio e Ollio
Vabbè
Poi alla fine ci ritroviamo sullo scafo
dotato d’un piccolo motore elettrico
Ci allontaniamo,
mentre una voce fuori campo
commenta che la barca
che abbiamo preso
appartiene ad una setta evangelica
che ha sede proprio là
Io dico dico: Vabbè! 
Va bene, poi la riportiamo la barca
Non ce la teniamo sicuramente
La voce fuoricampo ribadisce
che quelli di questo culto 
vengono a riunirsi qui 
solo una volta la settimana
e che ogni volta trovano
che le loro cose sono state
manomesse o portate via
da qualche malvolente
o malmostoso sottrattore

Non c’è speranza alcuna, insomma

 

(Dissolvenza)

 

(18 marzo 2024)

Maschera (foto di Maurizio Crispi)

3. C’è un sogno

Sono con un paziente 
pericoloso 
minaccioso
Lo porto con me 
Forse a casa mia 
Mi sento molto in difficoltà 
Ho una sensazione di rischio/catastrofe imminente 
Temo che egli possa afferrare un coltello 
oppure nasconderlo per usarlo in seguito 
o arraffare qualsiasi altro oggetto 
che possa essere utilizzato come arma impropria
ovvero anche come un Armao Meravigliao
come il Kakao
L

o tengo d’occhio
Lo scruto
Qualsiasi azione che io intraprenda
è legata alla necessità
di dovermi guardare le spalle
Il paziente é riottoso,
mal si adatta ai controlli
che io faccio di continuo
nella sua stanzetta
Non capisco perché quel paziente
malmostoso e lugubre 
me lo sia portato a casa

 

(16 marzo 2024)

La vena inaridita
Poco da dire
Poco da fare
Niente sogni
Niente voli della mente
Routine
Ripetizioni
Brogliacci

Il sole sorge ancora,
per il momento

Maurizio Crispi (26 marzo 2024)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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