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Ho sognato che, mentre ero a casa,
e mi muovevo tra scaffali e pile di libri
improvvisamente, loro (i libri)
prendevano a moltiplicarsi
Si suddividevano e si clonavano
sotto i miei occhi esterrefatti
Da ogni nuovo clone
ne nascevano altri
Era un processo continuo, inarrestabile,
fuori controllo
Mi sembrava di vivere una situazione
analoga a quella dell’apprenti sorcier
del cartone animato Disney
Lo spazio di ogni stanza
si colmava rapidamente
Poi cominciavano ad esondare,
uscendo, schizzando e saettando
fuori dalle finestre e dalla porta,
sospinti da un’incoercibile pressione
Quando, all’esterno,
cadevano a terra
subito mettevano radici
trasformandosi in alberi
che con rapidità inaudita
crescevano vigorosi
sino alla fioritura
e poi fruttificavano
con frutti libreschi
i quali cadendo a terra
generavano nuovi virgulti
in un processo veloce ed inarrestabile
Presto tutt’attorno a me
cresceva una foresta di alberi
portatori di libri,
votata a diventare più grande e più fitta
d'una foresta amazzonica
E poi di botto
mi svegliavo
con un libro
posato sulla faccia
Esaminandolo per bene
mi accorgevo con un brivido
che, dalla sua rilegatura,
era in corso una gemmazione
di piccoli cloni
e il loop onirico ricominciava
(dissolvenza)
Risveglio
Sfoglio qualche pagina
scricchiolante
quasi fosse fatta di antica pergamena
Leggo parole
assaporandole una ad una
quasi fossero chicchi d'uva,
e poi digerendole
Una prima colazione
a base di parole,
parole lette dapprima in silenzio,
poi articolate e pronunciate
ad alta voce
con voce gracchiante,
spigolosa e rigida
come il richiamo del corvo,
Parole ispide e ruvide
come la barba non fatta
al tocco delle dita
E poi sono pronto
a lanciare le gambe
fuori dal letto,
che è come una nave spaziale
dove ho viaggiato
verso lontananze siderali,
per iniziare un nuovo giorno
(12 gennaio 2024)
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