Questa annotazione fu scritta e lanciata su Facebook il 27 settembre 2021.
La recupero qui.
/image%2F1498857%2F20220927%2Fob_e8b04d_in-canoa.jpg)
(27 settembre 2021) Questa notte ho sognato che andavo in canoa.
Mettevo in acqua la mia canoa personale (la vecchia canoa olimpica in vetroresina gialla, non quella che acquistai successivamente per diporto costiero) da una grande piattaforma in mezzo al mare, una struttura galleggiante alta e turrita come un castello.
Mi mettevo in mare e cominciavo a pagaiare con vigore
I muscoli guizzavano nel movimento alternato, il sudore scorreva sulla pelle e mi inondava gli occhi
La superficie del mare, scintillante sotto il sole, era totalmente piatta
Le condizioni ideali per la canoa olimpica, notoriamente instabile
Tuttavia, ogni tanto, senza nessuna ragione apparente, si levavano delle onde, dei grandi rigonfiamenti sulla superficie altrimenti piatta come una tavola, come se un leviatano del mare fosse sul punto di riemergere spostando una massa d’acqua pari a quella del suo corpo. Davanti a queste perturbazioni, non mi perdevo d’animo e, ogni volta, con un senso di grande euforia, cavalcavo l’onda, raddoppiando la mia velocità, ma stando attento a non lasciare che la prua affondasse troppo nel cavo che si creava davanti al fronte dell'onda
Questi momenti mi davano un sensazione di grande euforia e. pur impegnato a mantenere l'equilibrio e la rotta, gridavo di gioia, a pieni polmoni
E poi riprendevo con la mia tranquilla velocità di crociera
Arrivavo ad una città costiera
Approdavo e, dopo aver tirato a secco la canoa, mi incamminavo in esplorazione
La città era fatta di case tutte intonacate di bianco e di strette viuzze con il selciato di pietra
Arrivavo così ad un suq: qui mi immergevo in una folla variopinta e vivace, chiassosa, ognuno intento ai suoi affari
Nessuno mi prendeva in considerazione
Non parlavo con nessuno
Ero come invisibile
Ero uno straniero, senza patria e senza parte
scrivi un commento …