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27 giugno 2022 1 27 /06 /giugno /2022 20:00
Sandra Rizza, Nessuno Escluso. Ianieri Edizioni, 2022

Dopo aver pubblicato saggi, biografie e interviste, Sandra Rizza, con "Nessuno escluso", pubblicata da Ianeri Editore (Collana Le Dalie Nere) nel 2022, si è lanciata in un’impresa narrativa che per lei è risultata impegnativa e faticosa - come lei stessa spiega in una breve nota in fondo al volume. E credo che il suo sforzo sia riuscito bene, poiché ha dato luce ad un romanzo che funziona come un’allegoria, visto che l’autrice ha volutamente escluso gli usuali riferimenti spazio-temporali.
L’amara favola che la Rizza racconta è dell’oggi, indubbiamente, ma di un oggi che ogni lettore può plasmare a suo piacimento e in base alle sue esperienze e convinzioni.
Nel finale in cui la tragedia si conclude a tarallucci e vino, con una convivialità natalizia di plastica che spegne ogni dissenso c’è una metafora di ciò che viviamo in questo nostro tempo: si è tutti sulla stessa barca, per convenienza, per amor di pace, per abitudine, per interesse personale e, intanto, si assiste allo spegnimento degli ultimi fuochi delle ideologie “vere” e delle convinzioni solide che prima permeavano la “vera” politica di un tempo (tutto questo ormai relegato in un museo della memoria, a parte i pochi che ancora ci credono).
La mafia e la connivenza stato-mafia ritornano così, in modo strisciante e insidioso, all’insegna di “Non è successo niente! Vogliamoci tutti bene! Tiriamo avanti”. Un atteggiamento che uccide qualsiasi empito ideale e il desiderio di vivere in una società più giusta, libera da scellerati patti ma anche da accordi disinvolti in cui si azzerano le differenze (anche etiche e morali) e si fa di ogni erba un fascio.

La vicenda di Mario Martellini, medico di successo all'apice della sua carriera, di recente passato alla politica con una scelta che ai più è sembrata opportunista e discutibile, e improvvisamente arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, è suddivisa in quattro tempi (o atti, direi io, che ne trasformano l'impiatto narrativo in tragedia che poi sfocia in tragicommedia). Il titolo di ciascuna parte rimanda alle diverse fasi di un percorso morale, se vogliamo, che sono: Innocenza, Dannazione, Espiazione e Redenzione.
Ciascuna parte o atto è preceduta da considerazioni di carattere generale sul senso da dare alla parola prescelta (proprio a partire dal significato dell'etimo) e su di un inquadramento filosofico del concetto sotteso.
E' come se per ciascun atto, intervenisse il Coro di una tragedia greca a fare il punto della situazione, mostrando allo spettatore le categorie morali in cui inquadrare le azioni (e i contorcimenti) dei diversi personaggi.
Soltanto che, alla fine, come dicevo non vi è una conclusione da tragedia, ma piuttosto da grottesca tragicommedia, in cui tutti quanti vengono riassorbiti in un brodo indifferenziato che assorbe e annulla tutte le diversità e tutte le divergenze.
Ed è questo aspetto, devo dire, ad essermi piaciuto particolarmente: mi ha stregato l'incipit di Innocenza, che ho letto subito, dal momento in cui ho avuto il libro tra le mani e che è stato per me un elemento trainante alla lettura delle pagine e delle parti successive.

Dirò anche che ho acquistato questo libro per suggerimento indiretto del mio libraio (che lo consigliava ad un altro cliente e ciò è bastato ad incuriosirmi) e l’ho apprezzato.

 

(Risguardo di copertina) Un medico di successo arrestato per mafia, una famiglia che va in pezzi. Un avvocato che usa la politica per salvare l'imputato eccellente e un magistrato di fronte ad una scelta difficile. È la complessa vicenda giudiziaria attorno a cui ruota questo romanzo sulla borghesia mafiosa e sul crollo morale di un'intera classe dirigente. È un giallo dell'anima, una storia di dannazione e di redenzione impossibile, che impegna giovani e adulti, professionisti e politici di destra e di sinistra, in un Paese dominato dalla logica del compromesso. Ma è anche un racconto civile che esplora il microcosmo di un'umanità dolente in una società piegata all'imperio del successo a tutti i costi. Sullo sfondo, una città indifferente e perduta, mai chiamata col suo nome, perché può essere una qualsiasi, ma soprattutto perché è specchio dell'Italia intera.

Sandra Rizza

 

L’autore. Per un decennio cronista giudiziaria all’Ansa di Palermo, Sandra Rizza ha imparato il mestiere negli stanzoni de «L’Ora» di Palermo, negli anni caldi della guerra di mafia, passando presto dalle cronache di ordinaria marginalità sociale alla cronaca nera e giudiziaria.
Ha collaborato con «il manifesto» seguendo le udienze del maxiprocesso, e firmando servizi di approfondimento sul tema del garantismo, sul pentitismo e sugli aspetti «sociologici» del fenomeno mafia, a partire dal ruolo delle donne all’interno dei clan.
Ha collaborato con «La Stampa», ed è stata corrispondente dalla Sicilia del settimanale «Panorama» negli anni delle stragi 1992-93. Oggi collabora con «MicroMega» e «il Fatto Quotidiano».
Ha scritto Rita Atria. Una ragazza contro la mafia (edizioni La Luna 1993). Con Giuseppe Lo Bianco ha scritto, Rita Borsellino. La sfida siciliana (Editori Riuniti 2006), Il gioco grande. Ipotesi su Provenzano (Editori Riuniti 2006), L'agenda rossa di Paolo Borsellino (Chiarelettere 2007), Profondo nero (Chiarelettere 2009), L'agenda nera della Seconda Repubblica (Chiarelettere 2010), AntonioIngroia. Io so (Chiarelettere 2012), libro intervista al magistrato antimafia, e Ombre nere. Il delitto Mattarella tra mafia, neofascisti e P2 (Rizzoli 2018).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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