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Ho sognato. Ero in una città russa in mezzo ad una folla enorme, che riempiva vie e piazze, vociante e variopinta
Andavo, lasciandomi trascinaresenza oppormi dalla massa in movimento, tanti individui che formavano un unico corpo gigantesco
Forse, ero in missione, non lo so
Credo che dovessi recuperare delle carte segrete che documentavano i misfatti della intelligentsia di quel paese
Infatti, abbandonata la folla in marcia, mi ritrovavo a scartabellare dentro vecchi schedari polverosi alla ricerca di quei documenti
Ma trovavo soltanto vecchie scartoffie incartapecorite, rese fragili dagli insulti del tempo, dall'umido e dai parassiti
Mentre ero intento in quest'attività, venivo colto sul fatto da una ronda e venivo preso prigioniero, ma facevo un accordo con i miei aguzzìni: per aver salva la vita avrei dovuto fare una consegna di un'ingente somma di denaro in rubli ad un loro complice
E mi veniva consegnata una valigia, contenente un’enorme quantità di banconote. Tanto denaro cash assieme non l'avevo mai visto
E adesso con il cuore in gola mi ritrovavo alla guida di un’automobile tipo SUV, ma senza sportelli, a solcare la folla
In macchina, con me, c'erano altri passeggeri, in funzione di fiancheggiatori
Occorreva guidare con cautela
Ogni tanto, in uno slargo, quando la folla si diradava, pigiavo sull’acceleratore e riuscivo a procedere più spedito
Non conoscevo la città, non avevo mappe e nemmeno un navigatore e quindi procedevo a caso, lasciandomi guidare dall’intuito
Ma avevo la sensazione di girare a vuoto
Quei soldi mi bruciavano nelle tasche
Eppure sapevo che avrei dovuto consegnarli e che, se non l’avessi fatto, ci sarebbero state delle conseguenze
A un certo punto, ci fermavamo per travestirci
Uno dei miei comprimari/fiancheggiatori mi porgeva una maschera, ma non riuscivo ad indossarla come si doveva e, alla fine, me la mettevo sul cocuzzolo, come fosse un buffo capello
Il viaggio riprendeva, interminabile, con tutte le difficoltà di prima
Poi, mi ritrovavo a procedere su di una moto di grossa cilindrata e, come per un’improvvisa intuizione, mi pareva finalmente di sapere dove dovessi andare
Dissolvenza