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All’improvviso,
occhi aperti, sbarrati nella notte
Respiro in pausa
spezzato
Inspirazione
Esalazione
Pausa
E poi di nuovo
Sensazione che l’aria sia stretta
Prendo tra le mani un libro
Leggo, sforzandomi di regolarizzare il respiro
Ma se uno pensa ad una cosa
che di solito si fa in automatico
tutto s’incasina,
come nel famoso racconto di Saki,
sull’imponente barba di uno
a cui viene chiesto
se, durante il sonno,
usasse tenere la sua bella barba
sopra o sotto le coltri.
E quello che, alla questione,
non ci aveva mai pensato prima
fini con il trascorrere
una notte del tutto insonne,
barba fuori,
barba dentro,
dentro, fuori,
sino a non poterne più
di quella barba
e a tagliarsela via la mattina
in un impeto di rabbia
Comunque, leggo e respiro
Leggo e respiro
Sento un nodo alla bocca dello stomaco
e cerco di scioglierlo respirando
Allungo e fletto le gambe
tutto avvolto in una leggera coperta di pile,
come in un bozzolo
Poi, la mia mente deraglia
in un caleidoscopio di immagini
E mi addormento
Dormo, sognando, forse
Poi, all’improvviso,
un lampo bianco
attraversa il mio cervello
e passa davanti ai miei occhi chiusi,
le palpebre appesantite, serrate
Un crampo violento al polpaccio,
dolore lancinante,
mi risveglia
Reagisco prontamente,
allungando con progressione
il muscolo impazzito
Respiro di nuovo, concentrato,
Inspirazione,
esalazione,
pausa
Ancora quella maledetta pausa!
Imparerò mai?
(Piano Aci, 5 febbraio 2022)
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