/image%2F1498857%2F20211205%2Fob_6090b1_lunga-strada-vuota.jpg)
Dove andiamo? Non so!
La situazione è fluida
continuamente mutevole
Fiori di cactus
Spine e sassi
Lacrime, sudore e sangue
Non so
Vorrei poter dire di più
Ma è come voler spremere acqua dal sasso
Lacrime di pietra e di roccia
Andiamo! Dove?
Non so!
Verso il Natale?
No! Mai più dire questa parola!
Non sia mai!
Potrebbero bannarti,
perché reo di aver adoperato
un termine che non è più piccì
(acronimo di politicamente corretto)
Allora, dovremmo forse dire
che andiamo verso la “Festa”?
E tutti lì a disquisire se avremo una “festa”
migliore di quella dell’anno scorso,
visto che pur sempre siamo in tempi grami di Covid
Ma chi se ne importa! Chissenefrega!
Quando si arriva in prossimità della “Festa”
io – senza esitazione - vorrei andare in letargo
e risvegliarmi soltanto dopo l’avvento
della Befana che vien di notte
Andiamo avanti, piuttosto!
Marciamo gagliardamente!
Da qualche parte si potrà pur andare!
Muoviamo quelle gambe
Camminare
Camminare
come pellegrini, come erranti,
condannati ad un eterno viaggiare
E qui giunto, mi addormento e sogno
Sogno di essere un vagabondo delle stelle
E lascio gli altri a blaterare
blablabla bla
(Palermo, il 30 novembre 2021)