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30 gennaio 2019 3 30 /01 /gennaio /2019 08:34

Giorni vuoti

La casa vuota

Una sepoltura improvvisata
in mezzo ai cipressi messi a dimora anni prima
per onorare un altro amico a quattro zampe,
pietre su pietre,
terra alla terra
una piccola lapide
la ciotola con i biscottini preferiti
e una pallina per i giochi
Frida è rimasta lì in campagna

Negli ultimi tempi,
quando andavamo,
poi voleva rimanere
Anziché avvicinarsi a me 
per salire in auto,
se ne stava immobile vicino alla casa,
a guardarmi
Ero costretto a trascinarla
e a farla salire
Era come se quello fosse da sempre stato
il suo posto designato
Ora Frida é là
contenta, io voglio immaginare,
perché sta riposando in pace,
mai io andrò sempre a trovarla
come non smetterò mai di chiamarla
Frida! Frida!
Andiamo, è tempo di andare!

Ma per una volta, in verità, è stata lei a dirmi,
senza parole,
E’ tempo di andare!
per ricordarmi che il tempo dei commiati
arriva sempre, inesorabile,
per tutti,
quando solo ombre saremo

 

Il posto di Frida (foto di Maurizio Crispi)
Il posto dove ora giace in pace. Soffia il vento. Stormiscono le fronde e si vede in lontananza il mare. E' proprio un luogo di pace. Ma qui tornerò a lavorare ancora per sistemare meglio questa sepoltura improvvisata. Forse, porrò anche una piccola lastra di marmo con su inciso il nome di Frida e le date che descrivano l'arco della sua vita (ed è stata l'amico a quattro zampe che ha vissuto più a lungo con me). Forse, vicino alla piccola lapide, metterò ad ardere una piccola fiammella di cera. Con Gabriel, verremo di sicuro a portare dei fiorellini per salutarla ancora e ancora...
Ombre in cammino (foto di Maurizio Crispi)

 

Frida's last day. Vorrei ricordare qui che Frida (2003-2019) fu "figlia" del Ser.T (discendente da una cagnona dal pelo tutto bianco che per questa sua caratteristica era stata chiamata appunto "Bianca" e che era stata adottata dagli operatori della struttura, dotata - per le sue necessità - di un ampio giardino interno; il Ser.T (Servizio Tossicodipendeze) fu il luogo in cui lavorai sino a buona parte del 2004. Frida è stata in assoluto il cane più longevo tra quelli che ho avuto nel corso dei decenni.
Mi ha accompagnato nello spostamento dal Ser.t ad altra sede lavorativa, nel passaggio all'età felice del pensionamento e mi è stata vicino in un periodo in cui si sono alternati lutti ma anche importanti cambiamenti e felici eventi.
Frida è stata sempre una testimone silenziosa e fiduciosa, molto monella ed indisciplinata: essendo una meticcia aveva la tendenza spiccata a seguire i suoi istinti.
Il veterinario mi diceva che secondo lui, a giudicare dalla chiazze scure sul dorso che si intravedevano sotto il pelo bianco, doveva avere degli ascendenti di cani cacciatori, quelli che hanno appunto le "roane".
Era molto monella, scappava sempre sempre per andare a razzolare tra i rifiuti dove trovava sempre saporiti bocconi (per lei) oppure, quando eravamo in campagna si allontanava per andare a rotolarsi voluttuosamente su resti immondi, fossero escrementi vecchi oppure resti organici di vario tipo: e da queste imprese ritornava poi tutta orgogliosa (e puzzolente): un puro orgoglio canino per il quale non si poteva mai rimproverarla.
L'ho sepolta in campagna, a Piano Aci.
E questo è ora il posto dove Frida giace in pace.
Soffia il vento. Stormiscono le fronde e si vede in lontananza il mare.
E' un luogo di pace.
Ma qui tornerò a lavorare ancora per sistemare meglio questa sepoltura improvvisata.
Forse, porrò anche una piccola lastra di marmo con su inciso il nome di Frida e le indicazioni dell'arco della sua vita.
Forse, vicino alla piccola lapide, metterò ad ardere una piccola fiammella di cera.
Con Gabriel, verremo di sicuro a portare dei fiorellini per salutarla ancora e ancora..
Tutti i cani che ho avuto sono stati per me dei grandi amici, perché con loro ho sempre condiviso le mie solitudini, che c'erano sempre, anche quando ero circondato da altri.
La solitudine è una condizione basilare dell'esistere e bisogna essere consapevoli di ciò.
I nostri amici a quattro zampe ci aiutano in ciò, perché condividono la nostra solitudine con i loro silenzi e con quella fiammella inestinguibile di amore che brilla nei loro occhi, quando ci guardano.
A volte noi non li ripaghiamo mai abbastanza con gratitudine.

Si è addormentata in auto, mentre - come sempre - andavamo in campagna. L'avevo messa dietro, nel portabagagli, perché davanti stava scomoda ed era irrequieta. Improvvisamente, mentre viaggiavo, ho avuto la netta sensazione di un'assenza, di un vuoto. Ma non perché fosse cambiato qualcosa nel panorama delle mie senso-percezioni: eppure ho avuto questa impressione in modo ben preciso. E ho pensato: "Frida se ne è andata". Infatti, quando siamo arrivati e ho aperto il portellone, Frida si era come addormentata ed era volata via.

Si è addormentata in auto, mentre - come sempre - andavamo in campagna. L'avevo messa dietro, nel portabagagli, perché davanti stava scomoda ed era irrequieta. Improvvisamente, mentre viaggiavo, ho avuto la netta sensazione di un'assenza, di un vuoto. Ma non perché fosse cambiato qualcosa nel panorama delle mie senso-percezioni: eppure ho avuto questa impressione in modo ben preciso. E ho pensato: "Frida se ne è andata". Infatti, quando siamo arrivati e ho aperto il portellone, Frida si era come addormentata ed era volata via.

Ciao, Frida. Rimani nei nostri cuori! Avrei voluto chiuderle gli occhi, come si fa con le persone. Ma non ci sono riuscito.

Ciao, Frida. Rimani nei nostri cuori! Avrei voluto chiuderle gli occhi, come si fa con le persone. Ma non ci sono riuscito.

Il posto che ho scelto per la sua sepoltura lo avevo già individuato da tempo. Da quando Frida aveva cominciato a stare male, cioè. E' lo stesso luogo della sepoltura di una cagnolina, una cucciola di pastore tedesco, Theela si chiamava, morta precocemente poco dopo i suoi tre mesi di età. Così Frida non sarà del tutto sola: Gli altri cani stanno sepolti in un'altra parte del terreno, vicino alla casa, un po' più in basso.

Il posto che ho scelto per la sua sepoltura lo avevo già individuato da tempo. Da quando Frida aveva cominciato a stare male, cioè. E' lo stesso luogo della sepoltura di una cagnolina, una cucciola di pastore tedesco, Theela si chiamava, morta precocemente poco dopo i suoi tre mesi di età. Così Frida non sarà del tutto sola: Gli altri cani stanno sepolti in un'altra parte del terreno, vicino alla casa, un po' più in basso.

Ho dovuto procedere in fretta perchè non avevo molto tempo a disposizione: dovevo ripartire in tempo per andare a prendere Gabriel a scuola...

Ho dovuto procedere in fretta perchè non avevo molto tempo a disposizione: dovevo ripartire in tempo per andare a prendere Gabriel a scuola...

Prima di mettere la terra ho steso su Frida il tappetino su si sdraiava in auto, per evitare il contatto diretto tra la terra e il suo corpo e, accanto a lei, ho posato il suo guinzaglio

Prima di mettere la terra ho steso su Frida il tappetino su si sdraiava in auto, per evitare il contatto diretto tra la terra e il suo corpo e, accanto a lei, ho posato il suo guinzaglio

Poi, ho messo a dimora una piantina. Mi piace pensare che le radici del giovane virgulto si nutriranno di Frida e che Frida possa ricrescere come albero (e in ogni caso nutrirà i cipressi che le stanno vicino)

Poi, ho messo a dimora una piantina. Mi piace pensare che le radici del giovane virgulto si nutriranno di Frida e che Frida possa ricrescere come albero (e in ogni caso nutrirà i cipressi che le stanno vicino)

Ciao Frida! Un giorno, forse ci rivedremo, quando anch'io sarò ombra: se esiste un luogo in cui vanno tutti i cani morti e i loro padroni è possibile che ci rincontriamo.

Ciao Frida! Un giorno, forse ci rivedremo, quando anch'io sarò ombra: se esiste un luogo in cui vanno tutti i cani morti e i loro padroni è possibile che ci rincontriamo.

Questo è il posto di Frida. Soffia il vento. Stormiscono le fronde e si vede in lontananza il mare. E' un luogo di pace. Ma qui tornerò a lavorare ancora per sistemare meglio questa sepoltura improvvisato. Forse, porrò anche una piccala lastra di marmo con su inciso il nome di Frida e l'arco della sua vita. Forse, vicino alla piccola lapide, metterò ad ardeTutti i cani che ho avuto sono stati per me dei grandi amici, perché con loro ho sempre condiviso le mie solitudini, che c'erano sempre, anche quando ero circondato da altri. La solitudine è una condizione basilare dell'esistere e bisogna essere consapevoli di ciò. I nostri amici a quattro zampe ci aiutano in ciò, perchè condividono le nostre gioie ma anche pene e dolori. Sono presenti, dei testimoni muti, ma preziosi compagni.

Questo è il posto di Frida. Soffia il vento. Stormiscono le fronde e si vede in lontananza il mare. E' un luogo di pace. Ma qui tornerò a lavorare ancora per sistemare meglio questa sepoltura improvvisato. Forse, porrò anche una piccala lastra di marmo con su inciso il nome di Frida e l'arco della sua vita. Forse, vicino alla piccola lapide, metterò ad ardeTutti i cani che ho avuto sono stati per me dei grandi amici, perché con loro ho sempre condiviso le mie solitudini, che c'erano sempre, anche quando ero circondato da altri. La solitudine è una condizione basilare dell'esistere e bisogna essere consapevoli di ciò. I nostri amici a quattro zampe ci aiutano in ciò, perchè condividono le nostre gioie ma anche pene e dolori. Sono presenti, dei testimoni muti, ma preziosi compagni.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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