Nubi plumbee
gravano sulla città al risveglio
pioggia gelida e raffiche di vento
ombrelli che si schiantano
monnezza alla deriva nelle pozze di acqua piovana
foglie secche e oggetti di plastica sparsi
lungo i marciapiedi
quasi fossero stati lanciati ad arte
da netturbini burloni o forse dispettosi
gatti morti, abbandonati da giorni,
si guardano attorno con occhi ciechi,
le cornee opacate e il pelo arruffato
Poi, dopo tanto travaglio e tormento,
si affaccia il sole e scampoli di cielo si aprono nell’azzurro
Pioggia e vento
Tuoni e fulmini
Foglie secche cadute
ridotte in poltiglia
Il vento ritorce gli ombrelli
e li trasporta via
Poi, rimangono per terra
come fiori appassiti
un passo dopo l’altro
la mia passeggiata con i cani
scansando pozze d’acqua
guadando altre pozzanghere
troppo vaste per evitarle
Faccio così il trailer urbano, o anche
il cercatore di tracce addomesticato
E così procedo
di pozza in pozza
nulla trovando sul mio cammino
l’ombrello chiuso stretto nella mano,
Inutile orpello per oggi
Se lo aprissi
in un attimo
volerei via
chi sa dove
in un altro luogo
in un altro tempo
altroquando
E questo è quanto
E questo scrissi forse due anni dopo...
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