Abbino qui due testi, uno brevissimo, quasi telegrafico; l'altro brevino.
Si tratta di due riflessioni sullo stronzo e sulla stronzitudine...
La Fisica dello Stronzo. Il professor di Fisica dopo avere assodato - studiando e ristudiando - che lo stronzo precipita fumando, ha anche statuito che lo Stronzo cade sempre in piedi e ha messo a punto, al riguardo, un algoritmo predittivo.
I Pensieri dello stronzo. Mi chiedo, a volte, cosa possa pensare lo Stronzo, quando - con velocità crescente e sottoposto ad un ineluttabile destino - scivola lungo il piano inclinato del WC, sino a che l'acqua, con un leggero risucchio, lo inghiottirà per sempre, prima di restituirlo al vasto mare, attraverso un tortuoso cammino. Amenocchè non vada a finire in una cripta al cui interno rimarrà chiuso sino al suo totale disfacimento.
Questi due destini non hanno nulla a che vedere con ciò che accade quando egli cade per terra su di una superficie solida, nossignori! Lì egli può orgogliosamente proclamare al mondo che cade sempre in piedi...
Nel destino acqueo, c'è piuttosto, palpabile, il panico dello Stronzo che si sente l'acqua alla gola e sa che dovrà soccombere.
E poi, la sua fine, potrebbe essere il suo inizio (se non venga convogliato all'interno di una cripta, alias pozzo nero e - più modernamente - Fossa Imhof: quando si tira infine lo sciacquone, egli sarà libero una volta per tutte e scoprirà che, una volta risputato fuori dal Maelstrom gorgogliante della latrina, potrebbe trovarsi a galleggiare ed andare alla deriva, sino ad approdare in nuovi lidi: e un intero universo si dischiude davanti a lui...
Io, per quanto mi riguarda, lo Stronzo preferisco pensarlo per sempre - e nei secoli dei secoli - confinato all'interno d'una cripta invalicabile.