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31 marzo 2012 6 31 /03 /marzo /2012 08:21

009.JPGCi sono eventi del passato che scompaiono del tutto dai nostri ricordi consapevoli.
Poi basta un niente, una piccola spinta, ed ecco che ti ricordi tutto.
Cose fatte, parole dette, gite, feste, eventi, un sacco di roba che non teniamo ad un livello superficiale, ma che se va da qualche parte della nostra mente in una condizione di stand-by profondo, quasi di "congelamento".
Eppure possono riemergere, con una piccola spintarella...
Risalgono alla superficie e vogliono un piccolo posto al sole...
Si potrebbe dire, usando la famosa frase kinghiana - ma in senso benevolo e non orrorifico -: "A volte ritornano"...
E dopo questi inattesi affioramenti, la nostra vita si fa più ricca, acquista un po' più di profondità...
Tutto nella vita ha avuto un senso, in fondo, tutto ci ha portato ad essere quello che siamo: stratificazioni di azioni e pensieri che si accumulano uno sull'altro come in un fondo oceanico, dal quale estrando le "carote" con apposite trivelle è possibile riconoscere una storia, una successione di eventi.
Molte cose trascorrono e vengono messe in quiescenza: di noi vediamo il risultato finale (gli effetti) - una specie di risultante di tante forze diverse - ma - apparentemente - abbiamo dimenticato le cause.
005A volte ciò capita perchè siamo subissati dal presente, un presente in cui l'orizzonte si fa più strette, dove ci sono molte cose che ci affliggono e ci avvelenenano la vita: e,a causa del potere forclusivo di tutto ciò, non possiamo facimente ricordare un passato in cui eravamo indefiniti, senza troppi confini, aperti alla speranza e al sogno e forse per questo più liberi e più felici, anche se questo - allora - non lo sapevamo o non sapevamo riconoscerlo.
The way we were: se lo scandaglio scende in profondità e ritorna in superficie con qualche reperto non possiamo che essere più felici, a volte pensando che sarebbe bello ritornare indietro con una macchina del tempo, fare un rewind e rivivere degli anni trascorsi con quella freschezza, agitati dalla brezza della speranza, ma protesi sempre in avanti e per questo, paradossalmente, infelici.
Eravamo più felici, paradossalmente quando - interrogati al riguardo - avremmo risposto con molta spontaneità di essere infelici, perchè eravamo mancanti di molte cose, perchè i nostri erano inappagati, perchè nulla accadeva come avremmo voluto.
032Eppure eravamo felici: eravamo felici perchè sognavamo; eravamo felici perchè tutto aveva l'effervescenza rivoluzionaria di uno stato nascente.
E quando ciò capita non si esprime una morbosa attrazione al proprio passato, visto come una sorta di Eden perduto... Stare attaccati al passato, no, non avrebbe alcun senso senso, perchè sarebbe d'impedimento al poter vivere nel presente: ma poter recuperare pezzi della propria storia, grazie ad altri, è molto bello e è davvero un bel dono che arriva inaspettato.
Devo alla mia collega e amica Adriana che mi ha trasmesso per posta elettronica alcune foto di un passato lontano questi ricordi del tutto scomparsi.
Dal tempo (spensierato) di quelle foto, sono trascorsi quasi 33 anni, più di metà del totale dei miei anni di vita. E non è poco.


(Con le parole di Adriana e con le mie interpunzioni tra parentesi quadre) Il 17 aprile del 1979, non ricordo perché, andammo a Trapani, forse per informarci per concorsi... Bboh!
Eravamo oltre a te, io Filippo e Dina Orlando che dovresti ricordare [ma che non ricordo affatto, Filippo sì, invece].
Ci fermammo a San Vito Lo Capo e poi andammo sino ad Erice: così, per unire l'utile al dilettevole.
012Facesti delle foto che poi mi hai regalato... .Mai avrei pensato che un giorno io te le avrei  mandate per donartele... Ma siccome una cosa ho capito della vita,  ovvero che se la propria Storia personale con suoi interpreti e con i suoi avvenimenti resta aperta senza una fine, vuol dire che ancora si aggiungeranno fatti e cose che daranno senso e colore...
Poi vi è un'altra foto, fatta in una festa di carnevale (che fu fatta forse nel 1979 o nell''80)... In questa dovresti riconoscerti nello sfondo a destra;  poi, ho aggiunto una foto che ti dimostra inequivocabilmente la tua mano di fotografo e ed era a casa tua come  location!
Sono rifotografate in digitale.
La festa di carnevale si svolse nello studio di Luigi, ma a mone vi furono giorni e giorni di preparazione: per reperire materiale povero ed improvvisato per mascherarsi.
C'era anche Alberto che venne vestito da clown con abito bellissimo, ma già confezionato.
Ci preparammo e ci truccammo a casa di Rosanna Messina. E c'eri pure tu.
Se guardi bene sia me che Rosanna siamo vestite con cose raccattaticce e dovrebbe essere sempre l'inizio del 79 o era l'80? [non riesco proprio a collocare temporalmente il ricordo, soltanto dieci anni dopo presi l'abitudine di annotare quotidiamente i fatti significativi su di un'agenda, cosa che faccio tuttora, ma allora no: vivevo proprio alla giornata, non riuscivo ad essere abbastanza sistematico].
Se ti ricordi, vincesti l'incarico anche tu e mi staccasti per pochi punti in più nella graduatoria, perché avevi fatto il servizio militare... cosa che mi fece lamentare assai.
Durante la festa facemmo il concorso dei migliori abiti e vinsero (figurati) Marcello e sua moglie vestiti rispettivamente da Robinson Crusoe e Venerdì...
rosa 002Ti prendemmo pure in giro perché ti rifiutasti categoricamente di presentarti in maschera [tipico mio, una tendenza che persiste tuttora e che pure, in un'unica circostanza, ho superato, impersonando il Conte Dracula, con tanto di trucco e sbaffi di sangue vicino alle labbra]...
Come puoi vedere dalla foto...
Poi, c'era Benito vestito da sceicco arabo [di cui mi ricordo perfettamente]... Luigi vestito da Uomo delle caverne [mi ricordo altrettanto bene, ma mi pare di ricordare che sotto i panni avesse un grosso culone finto di plastica che ogni tanto esibivia o forse questo optional faceva parte del travestimento di Robinson Crusoe] il quale Luigi venne a prenderci per indicarci dove si trovava il suo studio con il cappotto e senza pantaloni, ovvero in calzamaglia.
Ho qualche altra foto appena la trovo te la mando... Chissà che tu non ricordi qualcosa altro.
Non ricordo invece se l'altro cucciolo oltre a Tula fosse un fratellino o una sorellina [i figli della mia femmina di Pastore tedesca furono tre: gli altri due erano ambedue maschi: uno andò al proprietario del padre e l'altro lo diedi ai signori che abitavano al pianterreno con ampio giardinetto di proprietà. Del cane dato al proprietario non so, l'altro ebbe una lunga infelice, perché non lo fecero entrare una sola volta in casa ed era sempre con la testa fuori dalle sbarre, desideroso di coccole ed attenzioni].

 

Anche se nelle feste di carnevale non mi travestivo , poi nel corso degli anni ho trovato dentro di me una grande verve di burlone. Questa foto è stata scattata meno di dieci anni fa... Un modo per recuperare le occasioni perdute, forse.

 

correre Capo Gallo 24.01.2006

 


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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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