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13 maggio 2014 2 13 /05 /maggio /2014 23:29

Divagazioni mobili

Cammino per la strada vicino casa

in un giorno assolato di primavera

Dietro di me incede una stracchiola 

conversando ad alta voce al telefonino

e, anziché godermi il silenzio del primo mattino,

sono costretto ad ascoltare le sue conversazioni

che, per me, non hanno il benché minimo interesse

Poffarbacco!

 

Altri incedono con il volto affondato nel display

di I-phone o smartphone che sia

e si esercitano nel loro mestiere di "pollicini",

e presto - per selezione naturale -

i loro discendenti diventeranno "pollicioni"

con un pollice ipersviluppato

per poter meglio lavorare sul tastierino touchscreen

di ultima generazione

 

Altri camminano con la cuffietta alle orecchie

e ascoltano la loro musica preferita

o se ne stanno intenti in conversazioni

con interlocutori lontani

Avendo le mani libere,

gesticolano a più non posso

e hanno delle mimiche continuamente cangianti

Siccome di frequente quelle cuffiette sono occultate,

sembrano dei pazzi o degli eccentrici

che parlano da soli.

 

Altri giocano, a perdifiato, con i loro congegni

ancora una volta mettendo in campo

abilità da Pollicini

 

Il silenzio è sempre turbato

da una cacofonia di suonerie squillanti

e di conversazioni degne di una Babele delle lingue

 

Il mondo è bello perchè è vario

ma questa omologazione al basso mi rattrista

in modo indicibile

 

Mi rattrista, soprattutto,

vedere negli altri

l'incapacità di essere da soli

con i propri pensieri

e liberi di incontrarsi con la meraviglia

nascosta nel quotidiano,

liberi di guardare al di fuori

di quel piccolo quadratino luminoso

 

L'incapacità di incontrarsi

con il proprio prossimo in carne ed ossa

e l'impossibilità perfino di avviare una conversazione

con uno sconosciuto,

perchè quei congegni digital-elettronici

sempre attivi

occludono ogni spazio vuoto

 

Un tempo si stava da soli molto di più

e più facilmente

Se si voleva comunicare con qualcuno,

più in profondità, si scriveva una lettera,

sapendo che la risposta

non sarebbe mai stata immediata 

ed anche senza scriverne una

ad un interlocutore reale,

la si poteva indirizzare ad uno immaginario,

un amico di penna della fantasia

o, in mancanza, ci si poteva rivolgere a se stessi.

 

Vorrei un mondo in cui si facesse 

per una volta

il silenzio elettronico

e in cui i congegni digitali fossero banditi

 

Ma so che questa è pura utopia neo-luddista

 

Ma vorrei che almeno

ciascuno potesse riscoprire 

la dignità del silenzio e la bellezza del vuoto

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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