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Ho incontrato la mamma questa notte
E anche mio fratello
Forse c’era anche la zia Mariannù
E tanti altri che non sono più
Ero nel punto più alto di una gigantesca arena
più grande persino del Colosseo
e dall’alto degli spalti
osservavo che al centro
si intersecavano delle strade
e pensavo che quelle strade
lastricate di pietra
arrivavano da lontano,
dalle provincie più lontane dell’impero
Mi allontanavo da quel punto panoramico,
tale da ispirarmi ardite riflessioni
sulle legioni romane
che marciavano appesantiti
da armi e bagagli sulle strade
che quegli stessi uomini
andavano costruendo,
e camminavo pensieroso,
sino ad arrivare ad una piazza
enorme, che si estendeva
a perdita d’occhio
Qua e la, all’ombra di alberi fronzuti
c’erano allestiti raggruppamenti
di tavole e sedie,
attorno a grandi buffet,
carichi di caraffe di vino e acqua
e altre bevande mai viste
e grandi piatti colmi di esotiche pietanze
che invitavano a pantagruelici pasti
C’era solo il problema della scelta
e sentivo forti i morsi della fame
Arrivava nel frattempo la mamma
assieme ad una comitiva numerosa
di cui faceva parte anche la zia
e li guidavo verso un tavolo
vicino ad un buffet
sul quale campeggiavano le più esotiche pietanze
Li invitavo a sedersi e a mangiare,
sì che potessero ristorarsi
dalle fatiche del viaggio appena compiuto
Poi, invitavo la mamma
a venire con me,
perché era mio desiderio
mostrarle la meraviglia
di quell’Arena gigantesca,
più grande persino del Colosseo
e la conducevo sino al suo punto più alto
benché il percorso non fosse semplice
e la mamma incespicasse sovente
e non fosse salda sulle gambe
per via della sua età ultracentenaria
Talvolta la dovevo sostenere
con una salda presa
perché mi pareva che stesse per cadere
Pian piano riuscivamo comunque
ad arrivare in cima
e allora mostravo alla mamma
quella meraviglia delle strade
intersecantesi al centro dell’arena
Sulle gradinate
c’erano i giardinieri al lavoro,
intenti a piantumare giovani virgulti
per trasformane i giri concentrici
in un enorme giardino pensile
Con la mamma ritornavamo indietro
per ricongiungerci al resto della comitiva
e qui trovavamo anche mio fratello
al quale dicevo
che, per le sue immersioni,
avrebbe potuto usare la mia muta
Dissolvenza
Tutto il sogno era pervaso dal senso della meraviglia e dalla percezione di uno stato di grande calma interiore
Tornano spesso nei sogni
A volte più frequentemente
Altre, meno
Eppure ci sono e mi accompagnano
Come mi ha fatto notare Ale, siamo vicini - oggi - a una data fatidica per la mia famiglia.
Li ricordo sempre, vividamente
La memoria non sbiadisce
Eppure ho la sensazione che, man mano che vado avanti negli anni, si facciano più piccoli, per quanto non meno nitidi e definiti, come se io fossi grande come Willy Wonka e loro piccoletti come gli Umpa-Lumpa, ma ció nondimeno in un rapporto di complementarità: come se li vedessi attraverso le lenti di un cannocchiale posto al contrario davanti all’occhio.
Mio padre compare molto meno spesso, ma malgrado questa sua apparente assenza lo sento come un pilastro che regge la fondazione stessa del mio essere.
Forse in questo sogno mio padre è la gigantesca arena più grande persino del Colosseo…
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