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14 agosto 2024 3 14 /08 /agosto /2024 07:22
Le mura ciclopiche di Cuzco

In un sogno rivedo molte persone (e amici) del tempo delle ultramaratone
Sono in un luogo che mi è sconosciuto, in attesa - forse - di qualche evento (ma potrebbe anche trattarsi di un raduno di ultramaratoneti di rilevanza nazionale)
Incontro i vertici dell’organizzazione che mi danno anche degli opuscoli nei quali sono annotate le più recenti migliori prestazioni italiane nelle diverse specialità di Ultra; altri opuscoli cerco di stamparli io stesso con mezzi di fortuna, utilizzando una stampante fabbricata al momento Poi, gli uni e gli altri, li esamino comparativamente
Mi ritrovo successivamente in un piccolo negozio, forse un’edicola, perché è pieno di materiale stampato, ovvero quotidiani, periodici patinati, libri, ma anche cartacce informi, a mucchi. Sembrerebbe piuttosto l’antro cadente e polveroso d’un rigattiere
Mi ritrovo assieme a due podiste di mia conoscenza, di cui una è  FV, che da tempo non incrocio nemmeno nei social
Parliamo con il titolare del negozio (chiamiamolo così!) il cui nome è Coppelius: è un ometto piccolo e insignificante, con una faccia da furetto e occhi da furbetto che schizzano via in ogni direzione senza guardare mai l’interlocutore. Mi accorgo che è pieno di tatuaggi di cui racconta la storia, parlando del tempo in cui fu a fare la guerra d’Abissinia. Io, tra me e me, penso: Seeeeee! questo non me la conta giusta!
Si indovina, infatti, che è portatore d’un florilegio di tatuaggi anche al di sotto dei vestiti a giudicare dalla molteplicità di quelli che si vedono emergere nelle parti scoperte tipo le mani o anche le caviglie o il collo .
Mi ritrovo a pensare che il tipo abbia qualcosa da nascondere e che forse sia un ex-galeotto, ma che non vuole dire esplicitamente nulla del suo passato turbolento, anche se la sua pelle parla per lui.
I tatuaggi visibili, di cui lui è portatore, sono rozzi, d’un nero carico, assoluto, privo persino di qualsiasi tonalità bluastra, senza alcuna pretesa di grazia o di artisticità; sono semplicemente segni grafici sulla pelle incisi sicuramente non da valenti artigiani del tatuaggio, ma da altri compagni di prigionia o da se stesso, come espressione di iniziazione e appartenenza e con l’utilizzo di strumenti approssimativi e poco adeguati
Usciamo finalmente da quel negozio che era divenuto un po’ asfissiante, soprattutto a causa dell’invadenza appiccicosa del tatuato
Di nuovo alla luce del giorno… 
Ci ritroviamo a camminare lungo un’antica muraglia, possente, quasi ciclopica, alta almeno una decina di metri e fatta di grossi massi squadrati, perfettamente combacianti, senza Malta nelle commessure, come nelle antiche costruzioni incaiche
Sono alquanto meravigliato nel vedere questa splendida opera dell’abilità costruttiva e dell'ingegno
Al passaggio, mi rendo conto che vi è dell’acqua che sgorga, ruscellando, da un foro nella pietra (o forse si tratta di una condotta, poiché il bordo del forame è regolarmente rotondo)
Tra le mie cose trovo una grossa palla di roccia, perfettamente levigata. È pesante, come fosse fatta d’un materiale ultra-denso a livello molecolare, fredda e liscia al tatto, di tipologia quasi extraterrestre: non riesco a capire come sia finita tra le mie cose, nella mia bisaccia o tascapane che dir si voglia
Comunque sia, la prendo e, dopo averla soppesata, acceso da un’improvvisa e inarrestabile intuizione, vado verso la muraglia nel punto in cui l’acqua si riversa all’esterno, ruscellando pigramente
Noto che la sfera di pietra che si adatta quasi perfettamente al foro da cui fuoriesce l’acqua: occorre soltanto una minima pressione per farla passare oltre il cercine rotondeggiante che lo delimita. Sembra che sia stata fatta perfettamente su misura
Contemplo la mia opera, osservando che l’acqua non ruscella più in maniera continuativa, e mi allontano soddisfatto
Mentre cammino, proseguendo lungo la mia via sento alle mie spalle un rombo improvviso
Mi giro!  Cos’è mai?
Guardo e vedo che da quel foro fuoriesce un getto d’acqua compatto come quello di un geyser 
Capisco cos’è accaduto: quella palla di pietra aderisce al condotto, bloccando il passaggio dell’acqua che aldilà dell’ostacolo va accumulando via via pressione, sino a quando questa è tale da determinarne la fuoriuscita con violenza
Ho creato un geyser!, mi viene naturale esclamare, consapevole anche di avere fatto una monelleria o di poter aver dato luogo a dei possibili danni a quella muraglia secolare che, per l’incremento della pressione interna da parte della colonna d'acqua, alla lunga, potrebbe subire dei danni e, alla lunga, crollare
Ma nessuno sembra essersi accorto del fenomeno e, così, continuo per la mia strada, consapevole di avere lasciato una mia firma indelebile

 

Dissolvenza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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