La trascrizione del frammento di un sogno del 20 dicembre 2020.
Mai travasato qui nel blog
Ancora una volta in viaggio
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Ecco il sogno di qualche giorno fa (15 dicembre). Ero in un aeroporto affollato e facevo parte di una compagnia numerosa di viaggiatori, uomini e donne, tutti a me sconosciuti.
Eravamo arrivati all'aeroscalo in largo anticipo, tanto che decidevamo di montare le tende, parte della nostra attrezzatura da viaggio assieme ad un'imponente scorta di viveri e vare parafernalia.
Dopo aver piazzato le tende, organizzavamo un bivacco e consumavamo un pasto frugale, utilizzando le nostre scorte.
Al mattino, quando già urgeva il momento di fare il check-in, ci trovavamo davanti al compito di dovere smantellare tutto quanto, cancellando ogni traccia del nostro passaggio e riponendo tutto in zaini e bisacce.
Io mi assumevo questo compito ingrato. Ma non riuscivo mai a concludere perché mancava sempre parte dell'attrezzatura, una volta erano i pioli, una volta i paletti, e i teli non erano mai ripiegati nel modo giusto.
Operativamente parlando, mi ritrovavo paralizzato.
Intanto, quelli che erano andati al check-in tornavano e sollecitavano a far presto.
Notavo che alcune donne della comitiva indossavano leggeri abiti estivi alquanto succinti e che, con le loro abbronzature ramate, erano seducenti.
Ed eravamo dunque in una situazione di stallo.
E' un chiaro sogno sull'angoscia di (a scelta)
a) trovare i gabinetti occupati (sollecitavano a far presto....)
b) aver dimenticato le carte di imbarco
c) avere comprato troppe tende e pochi zaini
d) che i maschi vanno a Capo Nord con piumini e sacchi a pelo mentre le femmine vanno a Mikonos
e) castrazione (nn saprei perché) (ma quella nn ce la facciamo mancare mai)
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